Liberty Media all’assalto: i padroni della Formula 1 ora vogliono la MotoGP

La società – valutata oltre 18 miliardi di dollari – sembrerebbe essere coinvolta in trattative per espandersi anche nel mondo delle due ruote.

Liberty Media acquisto MotoGP
(Foto: MOHD RASFAN/AFP via Getty Images)

La Formula 1 si potrebbe comprare la MotoGP. Liberty Media, la società valutata 18,2 miliardi di dollari che ha acquisito i diritti della Formula 1 sette anni fa, destituendo Bernie Ecclestone, sembrerebbe essere coinvolta in trattative per espandersi anche nel mondo delle due ruote. Secondo quanto riportato da Crash.net, un sito specializzato nel settore automobilistico, che cita anche la rivista spagnola Expansiòn, Amazon, Netflix e Disney sarebbero interessati all’operazione.

Liberty Media avrebbe avviato i colloqui con il gruppo di private equity Bridgepoint, il quale possiede il 39% di Dorna, la società che gestisce il campionato mondiale di motociclismo. Dorna è stata fondata nel 1994 dal catalano Carmelo Ezpeleta, che detiene il 23% delle azioni, mentre il restante 38% è di proprietà di un altro fondo, il canadese CPP. Alcune società, come CVC e KKR, avevano già manifestato interesse nel passato, ma sembra che Liberty Media abbia accelerato improvvisamente e sensibilmente l’operazione.

Dorna è anche titolare dei diritti dei campionati mondiali di Superbike, Supersport e Superstock. Nel 2023, le gare di MotoGP (insieme a Moto2, Moto3 e MotoE) hanno attirato oltre 3 milioni di spettatori nei circuiti, registrando record di presenze in luoghi storici come Le Mans e Sachsenring, con un aumento del 33% del fatturato grazie agli introiti da sponsor e diritti televisivi. Recentemente, i soci di Dorna hanno distribuito dividendi per un ammontare di mezzo miliardo di euro.

Il periodo medio di permanenza delle società con capitale a rischio è di solito compreso tra 4-5 anni, ma ci sono eccezioni. Con i primi investitori, Dorna è rimasta dal 1998 al 2006 (8 anni), e poi è arrivato Bridgepoint, che ha apportato modifiche interne, portando la permanenza a 17 anni.

Attualmente Bridgepoint ha quote di partecipazione in diverse altre aziende, tra cui le sale giochi F1 Arcade, la Drone Racing League, il media sportivo Overtime Sports e il team americano di Imsa e IndyCar, Meyer Shank Racing. La rivista Forbes ha classificato l’azienda guidata da Greg Maffei e John Malone come il principale impero sportivo al mondo.