La federazione inglese di rugby starebbe pensando di attuare un cambio epocale di sede. Infatti, la RFU starebbe valutando di mettere in vendita l’iconico stadio di Twickenham a Londra, inaugurato nel 1909, per acquisire il 50% di Wembley, storico stadio della capitale che ospita le partite della Nazionale di calcio inglese e le finali delle coppe nazionali.
Come riporta il quotidiano inglese The Times, questa strategia rientrerebbe come un’opzione alternativa al piano di riqualificazione di 663 milioni di sterline (al cambio attuale 773 milioni di euro) per riammodernare lo stadio di Twickenham. Cifra che la federazione inglese non dispone al momento, e che vedrebbe l’impianto oggetto di lavori per ben sei anni. Da qui l’idea di portare avanti l’opzione Wembley.
Nei documenti si riporta come nel marzo 2023 il consiglio della RFU abbia analizzato la vendita di Twickenham, ma in seguito ha ribadito come questa possibilità, che porterebbe a uno spostamento di sede, è stata respinta e che si continuerà con lo studio per il restyling dell’attuale casa londinese del rugby inglese. Tuttavia, l’opzione che prevede la vendita di Twickenham è rimasta nelle ipotesi contemplate nel documento, come previsto dal consiglio del marzo 2023.
La Football Association, proprietaria di Wembley tramite la società Wembley National Stadium Ltd, non ha ricevuto in merito nessuna comunicazione. Nel 2018, la FA aveva considerato di cedere l’impianto al proprietario del Fulham, Shadid Khan. Trattativa che è subito naufragata dopo le proteste cittadine contrari alla cessione dell’iconico impianto a un privato. Inoltre, andrebbero valutate con attenzione le problematiche legate al calendario degli impegni calcistici e rugbistici.
Si procede quindi con il piano di ristrutturazione del Twickenham, che nasconde diverse insidie, a partire dallo spostamento delle partite per almeno un anno dopo il Sei Nazioni del 2027 con la riapertura attesa per l’edizione del 2028. La data per il completamento dei lavori è stata fissata entro il 2031. Si va dall’aumento dello spazio fra le fila dei seggiolini con un riduzione della capacità della struttura che passerebbe a un minimo di 80.000 posti, mentre al momento ne conta 82.500, alla sostituzione di parte dell’attuale copertura.