Zhang, tempi stretti per rifinanziare: occhi puntati sugli USA

Si stringono i tempi per l’operazione, mentre si avvicina la scadenza del mese di maggio, quando andranno restituiti 385 milioni di euro (interessi compresi).

Zhang Oaktree causa
(Foto: Nicolò Campo / Insidefoto)

Mentre l’Inter aveva la meglio sulla Juventus e piantava uno scatto deciso nella corsa Scudetto, il presidente nerazzurro Steven Zhang esultava dalla Cina. Il numero uno del club non si vede da tempo in Italia e vi farà ritorno solamente dopo aver definitivamente risolto la complessa situazione societaria, che risulta essere più pressante persino della corsa al titolo.

Come noto, entro il 20 maggio scade il termine per restituire circa 385 milioni di euro (275 milioni più gli interessi) prestati dal fondo americano Oaktree. Tuttavia, presto si saprà se il rifinanziamento del prestito, un’operazione sulla quale Zhang sta lavorando con decisione, avrà esito positivo. Il tempo stringe, ma è evidente – scrive La Gazzetta dello Sport – che questa sia l’opzione preferita, almeno teoricamente.

Va considerato infatti che la valutazione minima del club, di 1,2 miliardi di euro, ha finora scoraggiato potenziali acquirenti. Tuttavia, i margini per procedere non sono così ampi: c’è fretta nel concretizzare legalmente il rifinanziamento, e sarà difficile andare oltre le prossime settimane per portare a termine l’operazione.

Nel frattempo, l’attenzione del presidente è rivolta verso gli Stati Uniti, patria sia di Oaktree che di altri fondi interessati, mantenendo sempre il contatto con i due consulenti scelti, Goldman Sachs e Raine Group. Insomma, Steven Zhang è deciso a segnare la sua impronta in nerazzurro. Inoltre, il presidente continua a pensare a un piano a medio termine insieme ai suoi collaboratori a Milano, anziché concentrarsi solo sul breve periodo.

È evidente che far parte della storia del club sia gratificante: con la recente vittoria della Supercoppa, il sesto trofeo della sua gestione, Steven si è avvicinato al record di Angelo Moratti, padre di Massimo e artefice della Grande Inter, risultando secondo nella classifica dei presidenti nerazzurri più vincenti.