L’ingresso di Sir Jim Ratcliffe come socio di minoranza del Manchester United è prossimo a essere ufficializzato dalla Premier League dopo la proposta, accolta dal club, di 1,2 miliardi di euro per il 28,9% dei Red Devils. Insieme ai fondi per le quote del club, il fondatore di Ineos ha stanziato anche quasi 280 milioni per le infrastrutture a disposizione della società.
Fra queste c’è anche l’Old Trafford che però richiede un intervento ben più corposo, e quindi oneroso, sulla propria struttura che risale al 1910, anno della sua inaugurazione. Come riporta il quotidiano inglese The Telegraph, i piani che riguardano la casa del Manchester United da quasi 114 anni sono due. Ma l’intenzione del nuovo socio di minoranza è quella di trasformare “il teatro dei sogni” nel Wembley del nord dell’Inghilterra.
Per fare ciò, Ratcliffe ha intenzione di portare avanti degli imponenti lavori di manutenzione che permetterebbero di tenere il passo dei nuovi impianti (emblematico che l’Old Trafford non sia stato inserito fra gli stadi per EURO 2028). Per questo però servono ingenti risorse, e qui potrebbero entrare in campo i fondi pubblici.
Ma tornando alle due strade al vaglio del club per quanto riguarda il nuovo Old Trafford, si vorrebbe evitare di spostare la squadra da quello che è il suo stadio dal 1910, ma c’è la ferma volontà di regalare a club e tifosi uno stadio avveniristico e fra i migliori del mondo. Ma tutto ha un prezzo. E decidere fra ristrutturazione o un nuovo stadio ex novo, con abbattimento dell’attuale impianto, è una situazione che ricorda la questione San Siro molto da vicino.
L’attuale Old Trafford ha una capienza di 73.846 posti (compresi gli 8.022 executive) e portarlo a raggiungere i 90.000 spettatori servirebbero degli importanti lavori per quanto riguarda la parte sud dell’impianto e la vicina stazione ferroviaria. Il costo stimato si aggira intorno ai 920 milioni di euro. Qui viene da chiedersi come il progetto per ristrutturare San Siro, che ha una struttura della stessa epoca dell’Old Trafford, possa costare solamente 300 milioni di euro.
La seconda ipotesi porta alla costruzione di un nuovo stadio adiacente a quello esistente, che verrebbe di conseguenza abbattuto. Proprio come nelle prime intenzioni di Inter e Milan per San Siro. Questo permetterebbe ai Red Devils di poter programmare la costruzione del loro nuovo stadio come meglio preferiscono, andando a prendere un’area che presenta il deposito dei vagoni della vicina stazione, ma che potrebbe essere spostata al posto dell’attuale Old Trafford. Qui il costo sale vertiginosamente e si stima che si passi da un minimo di 1,75 a un massimo 2,35 miliardi. Nell’investimento rientrerebbe anche n villaggio sportivo con possibilità di intrattenimento pubblico, che andrebbe a creare dei posti di lavoro e aiuterebbe l’economia locale e non solo con il suo indotto.
Per affrontare una spesa così ingente, i vertici dello United, con Ratcliffe in testa, sono pronti a rivolgersi alle autorità locali e nazionali per accedere a fondi pubblici che verrebbero impegnati sia per la ristrutturazione che per la costruzione di un nuovo stadio. I colloqui con il sindaco di Manchester, Andy Burnham, sono già iniziati.
Ovviamente i fondi pubblici non andrebbero a coprire l’intero ammontare delle opere da realizzare, sia che si opti per la ristrutturazione che per il nuovo stadio, visto che gli ultimi lavori all’Etihad Stadium del Manchester City, che comunque rimane di proprietà pubblica a differenza dell’Old Trafford, hanno goduto di finanziamenti pubblici per un totale di poco meno di 150 milioni di euro. Una cifra ben lontana anche solo dagli 800 milioni previsti per la ristrutturazione dell’Old Trafford.