I pranzi di Diabolik, tra amici di mala e dirigenti di Coni e Lazio

Quello che emerge dalla lettura dell’agenda di Fabrizio Piscitelli è il ritratto di un uomo che sfugge alle classificazioni

Diabolik agenda boss
(Foto: Andrea Staccioli/Insidefoto)

La Lazio, la radio, la strada. A proprio agio tra i palazzi del potere. Così come in curva Nord, dove la bandiera con il suo simbolo, quello di Diabolik, continua a sventolare a ogni partita. Quello che emerge dalla lettura dell’agenda di Fabrizio Piscitelli è il ritratto di un uomo che sfugge alle classificazioni. Accanto al suo ruolo di leader degli ultras, Piscitelli si è mosso agilmente tra i vertici del narcotraffico, l’imprenditoria e la mediazione con le istituzioni sportive nazionali.

Un giorno – secondo quanto rivelato da La Repubblica – a cena con il noto trafficante “Furfante” Alessandro Capriotti, l’altro pranza con Diego Nepi Molineris, amministratore delegato di Sport e Salute, responsabile della gestione dello stadio Olimpico. Nepi è annotato sull’agenda del Diablo il 9 luglio, un mese prima del suo omicidio, per un incontro presumibilmente legato a un progetto per coinvolgere i tifosi.

Nepi, attualmente ad Auschwitz con il ministro dello Sport Andrea Abodi, non ricorda l’incontro. Un altro appuntamento importante è con Gianni Lacchè, presidente della Media Sport Event s.r.l., società che organizza il ritiro estivo della Lazio ad Auronzo di Cadore. Quest’incontro è fissato per il 7 maggio. Pochi giorni dopo, il 10 maggio, si annotano delle cifre oscure, seguite da un incontro con Adamo.

Gli investigatori ipotizzano che si tratti dell’attore Adamo Dionisi, ex membro degli Irriducibili. Dionisi, contattato da Repubblica, ha evitato di confermare o smentire. Il 15 maggio, Piscitelli ha pranzato con Pino Wilson, leggenda della Lazio, mentre il 20 maggio scriveva: «Sentire Luigi Ciava», sospetto di essere Luigi Ciavardini, ex terrorista Nar condannato per la strage di Bologna, coinvolto attualmente in progetti di reinserimento sociale.

Chi invece smentisce ogni rapporto è il sindaco di Terni ed editore radiofonico Stefano Bandecchi. Il 3 agosto 2019, quattro giorni prima dell’omicidio, Piscitelli scriveva sulla sua agendina: «Terni da Stefano». L’imprenditore, fondatore dell’Unicusano ed ex presidente della Ternana è netto: «Di Diabolik conosco solo i fumetti. Nessun pranzo o incontro con lui, mi sarei vestito da Batman. Io ho fra l’altro ho sempre odiato chi trafficava droga e altro. Anche perché mio fratello si è impiccato per questo motivo. Con me Diabolik non avrebbe fatto una bella fine. Ad agosto non stavo sicuramente a Terni, ero in vacanza».