La Serie B non rinuncia al diritto di veto per le riforme e chiude alle seconde squadre

Ribadita in modo unanime la contrarietà all’ingresso delle seconde squadre nel campionato di B, ipotesi che risulterebbe lesiva per il regolare svolgimento del torneo.

Serie B incontro Ue
(Foto: Gabriele Maltinti/Getty Images)

Si è svolta oggi a Milano l’Assemblea di Lega B con la presenza di tutte le società. In apertura dei lavori si è tenuto un minuto di silenzio in ricordo di Gigi Riva.

Quindi ampio approfondimento sul tema delle riforme del calcio nazionale, da sempre ritenute indispensabili per il rilancio del sistema Italia. Nel ribadire la storica propensione riformatrice della Lega B – l’unica ad aver approvato nella seduta del 22 ottobre 2021 la proposta allora presentata dal presidente Gravina – l’Assemblea ha auspicato che le eventuali nuove proposte, per essere realmente efficaci e migliorative, siano ispirate alla massima condivisione e ai principi di sostenibilità economica, equità e merito sportivo, gli stessi sui quali si fondano le proposte approvate dai club di B in ordine a criteri di mutualità, ordinamento dei campionati, rimodulazione delle rappresentatività negli organi federali, flessibilità contrattuale e tax credit per investimenti infrastrutturali e sui giovani.

Il presidente Balata ha poi aggiornato l’Assemblea sulle costanti interlocuzioni avute in questi mesi con tutte le principali componenti del mondo del calcio nazionale, nella prospettiva di identificare, attraverso un dialogo costruttivo, intese equilibrate per il sistema. In particolare, la Lega B e la Lega Serie A si sono più volte incontrate condividendo i principali punti di una possibile riforma.

L’analisi in Assemblea ha riguardato anche i rapporti che si sono creati e si stanno sviluppando tra le competizioni internazionali e domestiche, con la necessità ribadita dalla Lega B di individuare soluzioni armoniose tra i diversi livelli, per evitare effetti ultimi indesiderati per l’interesse e il valore dei campionati nazionali.

L’Assemblea, nel ribadire la centralità del “diritto di intesa” quale presidio irrinunciabile di una governance inclusiva per le diverse componenti del calcio nazionale, ha auspicato che con senso di responsabilità si ricerchino soluzioni equilibrate e rispettose dei territori e del principio di equa competizione, da sempre al centro dei valori della Lega B. Principi del resto richiamati anche dalla recente sentenza della Corte di Giustizia europea che pone l’accento sul principio solidaristico verso tutte le categorie.

Ribadita in modo unanime la contrarietà all’ingresso delle seconde squadre nel campionato di B, ipotesi che risulterebbe lesiva per il regolare svolgimento del torneo. Nel rammaricarsi per l’improvvisa impossibilità del presidente Gravina a presenziare a causa di un sopraggiunto impegno istituzionale – l’Assemblea ha auspicato di poter riaggiornare a breve l’incontro.