UEFA sicura: il Manchester City violò le norme del Fair Play Finanziario

Per la prima volta il presidente della UEFA Ceferin commenta le sanzioni di qualche anno fa, alla luce della nuova indagine della Premier League.

Manchester City Fair Play Finanziario
(Foto: Alex Livesey/Getty Images)

Le accuse di violazione delle norme del Fair Play Finanziario erano corrette, così come la scelta di escludere il club dalla Champions League. E’ questo il pensiero del presidente della UEFA Aleksander Ceferin sul Manchester City, in quello che è stato il suo primo commento pubblico sulle accuse al club inglese da parte della Premier League di avere commesso 115 violazioni dei regolamenti economico-finanziari inglesi.

In un’intervista esclusiva al Telegraph Sport, Ceferin ha rifiutato di commentare se il City – che da parte sua nega qualsiasi illecito – debba essere privato dei titoli conquistati qualora fosse ritenuto colpevole da una commissione indipendente. Ma sul fatto che una eventuale sentenza sia conferma di quella della UEFA di quattro anni fa, Ceferin non ha dubbi: «Sappiamo di avere ragione. Non avremmo deciso se non avessimo pensato di avere ragione».

Quella sentenza fu ribaltata dal TAS di Losanna, il Tribunale Arbitrale dello Sport. Ceferin ha sottolineato di rispettare la decisione dell’autorità svizzera, che ha annullato la squalifica europea di due anni comminata al City, sostenendo che alcune prove contro di loro fossero prescritte nel tempo e che altre accuse non fossero provate, infliggendo solo una multa di 10 milioni di euro per mancata cooperazione nelle indagini.

«In qualità di avvocato processuale da 25 anni, so che a volte si vince un caso che si è sicuri di perdere. E, a volte, si perde un caso quando si è sicuri di vincere. Bisogna semplicemente rispettare, in una democrazia seria, la decisione del tribunale. Non voglio parlare del caso in Inghilterra. Ma confido che la decisione del nostro organo indipendente fosse corretta. Non sono entrato in questa decisione», ha commentato Ceferin.

Il City aveva già pagato all’UEFA 20 milioni di euro per risolvere un caso di violazione del Fair Play Finanziario nel 2014 quando emersero nuove prove di illeciti che portarono a una ulteriore indagine nel 2019. La Premier League aveva avviato una propria indagine nello stesso anno sulle accuse, senza alcun limite di tempo, e il procedimento è giunto ora al quinto anno.

Da parte sua, il Manchester City ha rifiutato di commentare, avendo precedentemente elogiato la decisione del TAS di Losanna come una «convalida della posizione del club» e manifestato sorpresa per le successive accuse della Premier League contro le quali la società inglese ha affermato di avere «un corpus completo di prove inoppugnabili».