Nuovo Fair Play Finanziario: UEFA al lavoro per migliorare le norme

La volontà emerge da un report UEFA sull’attività di indagine e conformità legata alle regole di sostenibilità economico-finanziaria.

Barcellona multa TAS
Aleksander Ceferin (Foto: PATRICIA DE MELO MOREIRA/AFP via Getty Images)

«Dopo due stagioni molto impegnative, le più intense dalla creazione dell’Organo di Controllo Finanziario dei Club oltre un decennio fa, com’è possibile prevedere le prossime stagioni?». E’ questa la domanda che si pone la UEFA – e alla quale prova a dare risposta – all’interno del report sull’attività di indagine e conformità in relazione alle regole finanziarie e di stabilità della Federcalcio europea.

La UEFA sottolinea che «per quanto riguarda la procedura e il processo decisionale, dovrebbe prevalere la stabilità. Infatti, le regole procedurali del 2022 che governano l’Organo di Controllo Finanziario dei Club (CFCB), sotto le quali è stato condotto il processo di monitoraggio del 2022/23, saranno le stesse a regolare il processo di monitoraggio dei club del 2023/24. Ci sarà anche continuità nella composizione della Prima Camera, i cui sette membri sono stati tutti rieletti per un mandato quadriennale (2023-27) dal Comitato Esecutivo dell’UEFA alla fine di giugno 2023».

Per quanto riguarda le regole definite dalla UEFA a livello economico-finanziario, la stagione 2023/24 costituirà una stagione di transizione. Questa preparerà il terreno per la prima valutazione e per le prime decisioni riguardanti la conformità con il nuovo Fair Play Finanziario. Tra le nuove regole anche quella del controllo dei costi della rosa, nota come “squad cost rule”, il cui obiettivo è garantire una spesa razionale limitando le spese per stipendi di giocatori e allenatori, trasferimenti e commissioni degli agenti al 70% dei ricavi del club.

Tuttavia, è prevista un’implementazione graduale di questa norma, con la percentuale che passerà dal 90% della stagione 2023/24 all’80% nel 2024/25 e al 70% dal 2025/26. Questo requisito fornisce una misura diretta tra i costi della squadra e i ricavi per incentivare un maggiore legame tra i costi e le performance. Se i club violeranno questo nuovo requisito, saranno soggetti a misure disciplinari, tra cui sanzioni finanziarie e sportive.

Il requisito di pareggio di bilancio (break-even rule), che era stato uno dei pilastri del Fair Play Finanziario dal suo ingresso nel 2010, è stato valutato per l’ultima volta nella stagione 2022/23. Il suo successore normativo, il requisito di stabilità noto come “football earnings rule”, sarà valutato per la prima volta nella stagione 2024/25. Nel frattempo, i requisiti di solvibilità, cioè l’ulteriore regola del pagamento dei debiti scaduti, continueranno ad essere attentamente monitorati nella stagione 2023/24.

Nel 2023/24, «sarà posta particolare attenzione anche ai club che hanno concluso un settlement agreement, poiché avranno specifici obiettivi di ricavi da soddisfare durante la stagione, come previsto nel loro accordo. Inoltre, i criteri che i club devono soddisfare per partecipare alle competizioni UEFA sono stati significativamente rafforzati nei nuovi regolamenti», spiega la UEFA.

Sono infatti previste nuove richieste che entreranno in vigore dalla stagione 2023/24 (con specifiche disposizioni transitorie), come l’introduzione:

  • della “regola del patrimonio netto”, che mira a rafforzare i bilanci dei club garantendo che operino con un patrimonio netto positivo;
  • criteri specifici per il calcio femminile come parte per garantire che i principali club di calcio maschile supportino lo sviluppo del movimento;
  • requisiti contabili specifici che devono essere rispettati nei bilanci.

«Infine, dal punto di vista normativo, le discussioni su potenziali miglioramenti o modifiche alle suddette regole – conclude la UEFA – continueranno nella stagione 2023/24. Su richiesta del Comitato delle Licenze dei Club UEFA, un gruppo di lavoro composto dai vari attori del calcio europeo analizzerà attentamente le potenziali opzioni e proporrà modifiche e integrazioni al quadro normativo dell’UEFA quando necessario».