Insulti a Maignan, individuato il primo tifoso: l’Udinese lo bandisce a vita

Il 46enne autore degli insulti durante la sfida tra Udinese e Milan è stato individuato dalla Polizia: è stato denunciato in stato di libertà.

Udinese Calcio v AC Milan - Serie A TIM
La curva dell’Udinese (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

Ha ripetuto per 12 volte “negro di m…’. È la prima delle persone individuate dalla polizia di Stato ad aver offeso il portiere del Milan Maignan, come riporta l’Ansa. Si tratta di un uomo di 46 anni della provincia di Udine, già conosciuto dalle forze dell’ordine e nei cui confronti il questore Alfredo D’Agostino ha emesso un Daspo della durata di 5 anni. È stato denunciato in stato di libertà.

Gli accertamenti della polizia hanno preso il via rapidamente. Il personale specializzato della Questura ha ricevuto le immagini delle telecamere dello stadio Bluenergy e della produzione televisiva attorno alle 11 di stamani.
Gli esperti si sono messi al lavoro e in poche ore hanno individuato e identificato il primo tifoso che ha urlato espressioni razziste. Approfondimenti sono in corso anche su altre due persone che si trovavano in un settore, sempre alle spalle della porta, ma leggermente discosti dal tifoso individuato.

“Udinese Calcio comunica, a valle dell’individuazione del primo responsabile dei deplorevoli insulti razzisti a Maignan, che il soggetto in questione sarà, a tempo indeterminato, bandito dal nostro stadio con effetto immediato. La società conferma il suo impegno contro il razzismo e ritiene fondamentale l’applicazione di misure forti per mandare un concreto messaggio contro le discriminazioni, non solo nel calcio, ma nella società”, ha aggiunto l’Udinese in una nota.

“Il Club tempestivamente, già da sabato sera, ha lavorato in stretta collaborazione con le Autorità mettendo a disposizione tutte le sue telecamere e la strumentazione d’avanguardia di cui è dotato il Bluenergy Stadium al fine di dare un riscontro rapido alle indagini ancora in corso. L’Udinese ringrazia la Questura di Udine per la collaborazione e conferma la sua fermezza nel colpire i responsabili degli insulti che infangano l’etica sportiva del club, della Regione, della città di Udine e di una tifoseria che, da sempre, sono un modello di integrazione e rispetto”, ha concluso il club friulano.