La Juventus ha annunciato che a partire dal 22 gennaio 2024 sarà dato il via al raggruppamento delle 2.527.478.770 azioni ordinarie del club bianconero in 252.747.877 azioni ordinarie di nuova emissione, «aventi le stesse caratteristiche delle azioni ordinarie emesse, nel rapporto di n. 1 nuova azione ordinaria ogni n. 10 azioni ordinarie esistenti», si legge in una nota.
Il giorno 19 gennaio 2024 sarà dunque l’ultimo giorno di negoziazione del titolo prima del raggruppamento. Ad esito del raggruppamento il capitale sociale nominale rimarrà invariato e quindi pari a € 50.000. Le operazioni di raggruppamento saranno effettuate da Monte Titoli S.p.A. (denominazione legale di Euronext Securities Milan) a valere sui saldi della giornata contabile del 23 gennaio 2024 per il tramite degli intermediari depositari.
Per facilitare le operazioni di raggruppamento, la «Juventus ha conferito incarico a Equita SIM S.p.A. di rendersi controparte dal 24 gennaio 2024 al 29 gennaio 2024, dietro richiesta degli intermediari depositari interessati, per l’acquisto o la vendita delle frazioni delle nuove azioni raggruppate mancanti o eccedenti il numero minimo necessario per consentire agli azionisti di detenere un numero intero di azioni».
«Tali frazioni saranno liquidate, senza aggravio di spese, bolli o commissioni, in base al prezzo ufficiale delle azioni ordinarie Juventus del 19 gennaio 2024 (ossia, l’ultimo giorno di negoziazione del titolo ante Raggruppamento); tale prezzo sarà comunicato a Monte Titoli S.p.A. e agli intermediari depositari il 22 gennaio 2024», spiega la nota.
Ma che cos’è un raggruppamento azionario e perché viene effettuato? Definito in inglese “reverse stock split”, si configura come una operazione attraverso la quale il numero di azioni in circolazione di una società viene ridotto, mentre il valore nominale di ciascuna azione aumenta di conseguenza. Il raggruppamento azionario non influenza il valore complessivo del patrimonio della società.
Le società possono optare per un raggruppamento azionario per diverse ragioni. Nel caso della Juventus la motivazione risiede in un’operazione di ristrutturazione. In situazioni in cui una società sta attraversando una ristrutturazione o una fase di cambiamento, un raggruppamento azionario può essere parte di un piano più ampio. Il “reverse stock split” annunciato dai bianconeri è infatti connesso con l’aumento di capitale e sarà eseguito prima dell’avvio della ricapitalizzazione.