Competizioni eSport: e se il futuro del calcio fossero i videogiochi?

Il 2020 ha segnato una svolta epocale nel panorama dell’intrattenimento globale, innescando mutamenti radicali nel tessuto del mondo sportivo.

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Il 2020 ha segnato una svolta epocale nel panorama dell’intrattenimento globale, innescando mutamenti radicali nel tessuto del mondo sportivo. Nel cuore di questo cambiamento risiede l’inarrestabile ascesa dei contenuti short-form di TikTok e YouTube Shorts, fenomeno che ha catturato l’immaginario giovanile e ridefinito il modo in cui questi utenti consumano i loro contenuti preferiti.

Grazie a feed personalizzati, possono vedere le notizie dell’ultima ora, scoprire le tendenze virali del momento e rivivere i momenti salienti dei loro sport preferiti, il tutto comodamente dalla pagina home del loro profilo, senza dover inserire alcun input di ricerca.

Calcio e Streaming: Perché i Giovani non Guardano le Partite in TV?

Ovviamente, non c’è voluto molto prima che questo fenomeno coinvolgesse anche il mondo del calcio, creando un nuovo paradigma di fruizione rapida e diretta che privilegia l’immediatezza e l’impatto visivo per gli spettatori.

Uno dei segnali di questo cambiamento è rappresentato dalla repentina esplosione dei servizi di streaming nell’ultimo biennio. Questi hanno guadagnato terreno a discapito degli operatori di TV via cavo tradizionali come Sky e Mediaset, testimoniando così un’inversione di tendenza nella preferenza degli spettatori verso modalità più flessibili per accedere ai loro contenuti sportivi preferiti.

E mentre la Premier League riesce ancora a mantenere un’aura di apparente inalterabilità, vedendo i propri diritti televisivi toccare la cifra astrale di oltre 7,8 miliardi di euro, la Serie A italiana naviga in acque turbolente.

Il nostro campionato ha subito un drammatico calo nei ricavi dai diritti TV, fermi a 900 milioni di euro annui dopo l’ultimo accordo con DAZN, valido fino al 2029. Questo gap non è semplicemente numerico, ma simboleggia una crisi più profonda ed un chiaro monito della necessità urgente di un profondo rinnovamento per tutto il settore.

Cosa Potrebbe cambiare con gli eSports

Nel tumulto di questo scenario sconfortante, sta lentamente emergendo un’ancora di salvezza potenzialmente rivoluzionaria: il mondo degli eSports. Sempre più in crescita, secondo le ultime stime il mercato degli eSports è proiettato a raggiungere un valore di 2,30 miliardi di dollari nel 2023.

Ma non è tutto, perché gli analisti ritengono che questo segmento possa raggiungere una quota di mercato pari a 4,3 miliardi nel 2024 e 12,10 miliardi entro il 2030, con un tasso di crescita annuo composto (CAGR) del 26,8% dal 2023 al 2030.

Queste cifre non sono solo indicativi di un trend, ma rappresentano anche un dato importante a cui i club dovrebbero prestare particolare attenzione.

I Segnali di Nike e Adidas

Il mercato degli eSports ha catturato l’attenzione di colossi del settore sportivo come Nike e Adidas. Nike, che ha di recente instaurato una partnership strategica con Riot Games tramite la sua divisione Air Jordan, uno dei principali leader nel segmento degli eSports, e l’investimento di Adidas in collaborazione con squadre eSport professionistici, come la francese Vitality e la nostrana Exeed, sono segnali inequivocabili di questo cambiamento.

Oltretutto, il recente cambio di strategia avviato da Nike, che ha deciso di diversi contratti di fornitura con club di rilievo, anche nella Premier League, è una dichiarazione silente ma vigorosa del potenziale inesplorato degli eSports.

Come si Stanno Muovendo i Grandi Club di Calcio

Con prospettive di crescita tanto positive, Il fenomeno degli eSports non ha lasciato indifferente il mondo del calcio ad alti livelli. Club del calibro di Barcellona, Besiktas, Manchester City, Paris Saint-Germain e Bayern Monaco hanno stanno accrescendo notevolmente la presenza nel campo degli eSports, con l’intento di assicurarsi nuove opportunità di monetizzazione e engagement.

Queste società desiderano raggiungere un pubblico sempre più grande e giovane, e per questa ragione non si sono concentrate soltanto sugli eSport coinvolgono tornei di sport virtuali, ma hanno anche attivato team di giocatori professionistici per titoli di punta del panorama mondiale del gaming, come Fortnite, League of Legends, Rocket League, Dota 2 e Valorant.

Per i club italiani, trainati da società come Juventus, Napoli, Inter e Roma, l’interesse per questo segmento è ancora molto tiepido, limitandosi a partecipare focalizzandosi principalmente su giochi legati al mondo del calcio come PES e EA Soccer.

Seguendo un approccio così conservativo, le squadre italiane potrebbero non riuscire a sfruttare pienamente il potenziale degli eSports. Limitandosi a questi due titoli, i club si precludono l’accesso ad un pubblico più globale e diversificato, rischiando nuovamente di rimanere indietro in un settore in rapida evoluzione.

eSport e Calcio – Agire per non Scomparire

All’orizzonte dei club di calcio si profila una decisione cruciale: adattarsi e innovare per sopravvivere anche in vista all’imminente cambio generazionale che rischia di decimare le fila dei loro tifosi di lunga data, oppure restare a guardare, sperando in un miracoloso cambio di tendenza che porti con sé nuovo entusiasmo ed investimenti freschi.

Per quanto ci riguarda, la risposta a tale quesito non può essere che avviare un rinnovamento radicale, abbracciando le nuove frontiere digitali per catturare l’interesse di una generazione sempre più connessa.

In questo contesto, piattaforme come 20Bet emergono come ponti tra il mondo delle scommesse tradizionali e l’universo in espansione degli eSports, offrendo agli appassionati un accesso diretto a questo mondo in fermento.

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