In base alle prospettive del Ministero per le Imprese e il Made in Italy, l’obiettivo di far transitare uno dei multiplex Rai al digitale terrestre di seconda generazione entro la giornata di domani, mercoledì 10 gennaio, sembra destinato a subire un ritardo di alcuni mesi. Lo riporta l’edizione odierna del quotidiano ItaliaOggi.
La data del 10 gennaio era stata fissata dal Ministro Adolfo Urso e inclusa nella bozza del Contratto di servizio. Tuttavia, il contratto non ha ancora completato il suo iter e non esiste ancora alcun documento ufficiale che imponga tale transizione. Anche se il contratto dovesse essere firmato e pubblicato a breve, passerà qualche mese prima che lo switch-off diventi effettivamente obbligatorio. Questo periodo sarà almeno quanto inizialmente previsto come preavviso dalla pubblicazione del contratto, inizialmente programmato per settembre 2023, fino alla scadenza del 10 gennaio indicata.
Rai nuovo digitale terrestre – I rischi connessi a EURO 2024 e Olimpiadi
L’auspicio della Rai sarebbe un rinvio del processo a dopo l’estate, consentendo di affrontare eventi importanti come gli Europei di calcio e le Olimpiadi, mantenendo i tre multiplex nel digitale terrestre esistente. Questa posizione era stata precedentemente comunicata dal direttore generale Giampaolo Rossi durante una seduta della Commissione di Vigilanza.
Tuttavia, il principale ostacolo rimane rappresentato dagli 8,4 milioni di famiglie senza ricevitori adeguati per il Dvb-t2, secondo i dati dell’ultimo rapporto Auditel-Censis. Si prevede che il mux B, contenente i principali canali Rai in alta definizione, effettuerà il passaggio al nuovo standard. La maggior parte dei canali, a parte alcune eccezioni, è comunque presente in uno degli altri due mux restanti. Tuttavia, ci potrebbero essere problemi di ricezione in alcune zone a causa della diversa copertura dei tre multiplex.