C’è una potenziale rivoluzione all’orizzonte per il mondo del calcio e per le piattaforme streaming in particolare. Una proposta allo studio del Parlamento Europeo infatti potrebbe radicalmente cambiare la fruizione dei contenuti streaming, anche quelli legati al calcio e allo sport in generale: la proposta è quella di eliminare completamente il cosiddetto geoblocking, ovverosia la tecnologia che limita l’accesso a determinati contenuti o piattaforme in base alla posizione geografica dell’utente. In sostanza, quel blocco che vieta ad esempio di potersi abbonare in Italia a servizi streaming stranieri.
La proposta, in particolare, arriva dalla parlamentare europea Karen Melchior (Renew Europe – Danimarca), che sta chiedendo nuove misure per garantire che le minoranze linguistiche, le comunità transfrontaliere e i cittadini che si trasferiscono permanentemente in un altro Stato membro dell’UE possano ancora accedere alla cultura nella loro lingua madre.
“È un problema ancora più significativo nelle regioni di confine e per le minoranze linguistiche in tutta l’UE, ad esempio, in Belgio, dove la comunità di lingua tedesca è sempre più tagliata fuori da film e serie in tedesco”, ha spiegato Karen Melchior, come riportato da Brussels Times.
Già nel 2018 il Parlamento Europeo aveva votato a favore dello stop al geoblocking per le piattaforme e-commerce, senza tuttavia estenderlo ai servizi streaming. Ora, tuttavia, i parlamentari stanno seguendo questa strada, tanto che mercoledì è stata approvata una relazione che potrebbe estendere la regolamentazione del geoblocking ai servizi audiovisivi.
In risposta all’approvazione della relazione, la Federazione Internazionale dei Distributori e Editori Cinematografici (FIAD) “deplora profondamente” il voto, aggiungendo che il geoblocking “serve come fondamento per sostenere e alimentare l’industria cinematografica audiovisiva europea”.
“Le onde radio o televisive e i dischi Blu-ray non si fermano ai confini in Europa, quindi perché il video-on-demand dovrebbe farlo?”, ha aggiunto Melchior, sottolinenando inoltre come numerose serie stiano già godendo di successo in tutta l’UE, come la serie spagnola La casa de papel (La casa di carta).
“Dobbiamo rimuovere le barriere che limitano quanto della ricca trama della cultura europea possono sperimentare. Questo è ciò che i cittadini richiedono oggi: le abitudini di consumo dei media stanno cambiando e le leggi devono cambiare con esse”, ha concluso Melchior.
Si tratta di una novità che potrebbe cambiare radicalmente la fruizione dei contenuti streaming, in particolare quelli legati al calcio: se venisse approvata, infatti, permetterebbe agli utenti di potersi abbonare anche a piattaforme europee per seguire la Serie A o la Champions League in diretta, ad esempio, in base ad esempio a quella che offre abbonamenti a cifre più convenienti. Ma tutto dipenderà dal Parlamento Europeo, che potrebbe votare presto sulla proposta.