Elkann: «Mai discusso disimpegno della Giovanni Agnelli Bv da Exor»

Il CEO della holding della famiglia Agnelli-Elkann: «Mai discusso disimpegno della Giovanni Agnellin Bv da Exor»

Giovanni Agnelli Bv nuovo azionariato
John Elkann e Andrea Agnelli (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

«La mia famiglia resta impegnata in Exor. Non c’è nessuna modifica all’impegno della Giovanni Agnelli BV (la cassaforte della famiglia Agnelli-Elkann, ndr) e della mia famiglia in Exor. È una questione che non è mai stata discussa e voglio essere chiaro per chiudere a ogni tipo di speculazione». Lo ha detto John Elkann, ceo di Exor, in occasione dell’Investor Day della holding. Nei mesi scorsi, Elkann ha lasciato la presidenza della Giovanni Agnelli Bv a Jeroen Preller, avvocato olandese partner dello studio legale NautaDutilh che assiste la galassia Agnelli in molte operazioni.

La Giovanni Agnelli Bv, controllante di Exor con il 52% delle azioni e il 90% dei diritti di voto, inoltre con il buyback «ha venduto azioni per ridurre il debito ma alla fine del processo di annullamento delle azioni riacquistate da parte di Exor vedra un incremento della sua partecipazione», ha aggiunto Elkann per quanto riguarda i rapporti tra la cassaforte di famiglia e la holding, azionista di maggioranza tra le altre di Juventus, Ferrari e Stellantis.

«Siamo pronti a valutare opportunità di investimenti nei settori di nostro interesse – sanità, lusso e tecnologie – e che riguardano anche le nostre società, con grande attenzione alla nostra disciplina nella gestione del capitale e del debito, ha proseguito Elkann -. Il debito è diminuito a 3,7 miliardi. Stiamo cercando di guardare come possa continuare a diminuire anche nei prossimi anni, è uno degli obiettivi che c’eravamo dati quattro anni fa. Il debito rimane un punto di grande attenzione. Con tassi di interesse alti il nostro debito ha scadenze lunghe e ben distribuite. La gestione del debito è una nostra priorità e siamo soddisfatti della nostra posizione attuale».

«Vogliamo continuare ad esplorare opportunità sia per le nostre società che per nuove occasioni. Quello che voglio condividere con voi oggi è il ricordo di Sergio Marchionne, che ci ha lasciato cinque anni fa. tante cose sono successe nel frattempo e credo sarebbe orgoglioso di quanto abbiamo ottenuto in questi anni», ha proseguito. Elkann ha confermato l’interesse per il settore del lusso: «Esploriamo altre strade, ma Golden Goose non è nella parte di mercato che ci interessa. Vogliamo continuare a sostenere le società che stanno crescendo e si si stanno sviluppando, Exor Ventures e Lingotto.Siamo molto orgogliosi del programma Vento, il più importante investitore in nuova tecnologia».

Elkann ha parlato anche delle altre società controllate da Exor. «Cnh sta facendo un anno molto forte, ha informato il mercato delle difficoltà del settore agricolo e ha messo in piedi iniziative per affrontarle. Iveco è su una buona traiettoria e il mercato ha apprezzato, ha avuto una grande commessa di autobus in America Latina ci sono tante attività che stanno andando bene», ha detto. Quanto a Comau, società di Stellantis, ha sottolineato che «sta portando avanti un piano di turn around con risultati incoraggianti». Per quanto riguarda l’eventuale spostamento della quotazione di Stellantis, come spiegato da Elkann al momento è un tema che Exor non sta valutando. «Non abbiamo indicazioni che ci facciano immaginare che l’Olanda non sia un Paese stabile come lo è stato finora, rimaniamo convinti che sia un paese conveniente dal punto di vista delle leggi societarie e come base per società come le nostre che hanno interessi globali. Non è un tema fiscale».

Per quanto riguarda gli ultimi investimenti, Philips è stato «l’investimento più importante nel 2023, ed è molto coerente con quello che facciamo in Exor: siamo azionisti di società quotate e abbiamo rapporto con queste società, siamo presenti in cda e interagiamo con chi le gestisce», ha proseguito Elkann. Exor ha acquistato il 15% di Philips ed è il primo azionista con un’opzione per salire al 20%. «Philips – ha sottolineato – è una opportunità interessante, la società ha problemi che riteniamo saranno risolti. Le attività che fa sono molto buone, il piano presentato a inizio anno è ambizioso e se guardiamo al 2023 la società sta performando in linea con il piano. Le difficoltà che sta affrontando sono risapute, quello che è importante è quello che sta facendo per superare queste difficoltà legate ad azioni del passato. Abbiamo discusso con loro per comprendere queste difficoltà e quanto siano risolvibili, e di questo siamo convinti».

«Il settore dell’editoria non è dei più facili. Quello che Gedi ha fatto in questi anni è cercare di definire il perimetro nel quale poteva agire in termini di trasformazione e accompagnarla con maggiore presenza nel digitale e atre fonti di ricavi non tradizionali. Diverso è in ambito locale e per prodotti come i periodici. Non c’è niente di incoerente tra quello che abbiamo fatto in questi anni e le intenzioni manifestate quando abbiamo acquistato Gedi», ha concluso Elkann.