La Sampdoria è stata salvata dal duo composto da Andrea Radrizzani e Matteo Manfredi, ma potrebbe presto vedere la sua gestione ordinaria sotto il controllo del solo Manfredi, con l’ex proprietario del Leeds che, rimanendo nell’azionariato del club, potrebbe compiere qualche passo indietro, pronto a dare il proprio appoggio economico al club.
Come riporta l’edizione odierna de Il Secolo XIX, non si registrano malumori fra i due imprenditori, come si evince dalla loro apparizione congiunta nell’appuntamento a San Siro del DLA Piper Sport Forum, organizzato da quello studio legale internazionale che soprattutto attraverso il lavoro dell’avvocato Francesco De Gennaro ha assistito Manfredi e Radrizzani nell’operazione Sampdoria.
I due imprenditori hanno mostrato affiatamento anche se dalle loro dichiarazioni traspare una definizione dei ruoli. Da quel che si comprende, Manfredi è il gestore del fondo che controlla la Sampdoria, mentre Radrizzani “semplicemente” uno degli investitori di quel fondo. Il rapporto fra i due, quindi, si esaurisce in quello tra gestore e investitore con Manfredi che tiene le fila della gestione della Samp ed è pronto, nel breve termine, a prendere anche la carica di presidente dei blucerchiati.
A confermare come sia stato Manfredi l’attore principale dell’affare Sampdoria è lo stesso Radrizzani che nella giornata di ieri ha dichiarato: «A me piacciono le sfide e salvare la Sampdoria, una delle istituzioni del calcio italiano, in così poco tempo lo è stato. Era doveroso dare una mano a Matteo. L’obiettivo della Sampdoria è quello di tornare al più presto in Serie A, ma per i dettagli che non conosco dovete chiedere al manager». Parole di quella che è una persona coinvolta nella Sampdoria, ma che non conosce perfettamente i piani dell’azionista di maggioranza, che è appunto Manfredi.
Lo stesso Manfredi, nella cornice di San Siro, ha dichiarato: «Come dovete chiamarmi? Al momento azionista di riferimento. Il nostro obiettivo innanzitutto è quello di ridare serenità ai nostri tifosi, che non l’hanno avuta per troppo tempo. Sono loro a dare sostanza a questo brand storico». Ed ecco le dinamiche che caratterizzano il club spiegate dall’azionista di riferimento: «Sappiamo che siamo i custodi di un brand che intendiamo valorizzare. La nostra chiave è quella della sostenibilità a lungo termine che non può prescindere da una forte disciplina finanziaria, da un contenimento dei costi per non farci trovare impreparati».
In questa ottica ci sono vari colloqui in corso per trovare un socio: «Io per lavoro ho contatti quotidiani con decine di fondi. Il fatto che ci siano diversi soggetti interessati a questo investimento, sia locali che internazionali, conferma quanto sia appetibile la società. La Sampdoria ha tanto valore intrinseco. Il lavoro è lungo ed è evidente che anche il risultato sul campo può contribuire ad accrescere il valore della Sampdoria. È evidente anche che ci aspettiamo molto di più dai risultati del campo, che diano giustizia al grande lavoro che quotidianamente la squadra sta facendo a Bogliasco».
Ovviamente Manfredi è intervenuto anche per commentare il momento della squadra, allenata da Andrea Pirlo e che si trova attualmente al 14° posto, al di sotto delle iniziali aspettative: «Per la partita contro lo Spezia sono molto fiducioso, i nostri tifosi ci daranno una grande spinta. Fiducia a Pirlo? Gli siamo stati vicino. È evidente che quando i risultati mancano, le reazioni sono poco lucide. Le competenze del nostro mister sono indiscusse e su quello ci siamo basati. Ora iniziamo il nostro campionato».
Pirlo dovrà però risollevare le sorti della squadra senza poter contare su alcun rinforzo in sede di calciomercato, come confermato dall’avvocato Giancarlo Viglione, presente anche lui all’evento di Milano, che ricopre la carica di responsabile dell’ufficio legislativo della FIGC: «Chi accede alle nuove norme di composizione della crisi (come fatto dalla Sampdoria, ndr), non può fare mercato per le due sessioni successive all’omologa. È una sanzione, non una soluzione». I prossimi due mercati, quindi, condotti dai blucerchiati dovranno essere chiusi in attivo: non si compra nessuno se prima non si cedono calciatori per fare cassa. «Lo sappiamo, ma ci stiamo muovendo per vedere di trovare soluzioni all’interno di quei paletti», ha confermato Manfredi.