Nei giorni scorsi Calcio e Finanza ha svelato che il fondo Elliott – assistito dall’avvocato Giuseppe Lombardi, Partner, e dall’avvocato Pietro Fogari di BonelliErede – ha vinto una causa contro Blue Skye. La società guidata da Salvatore Cerchione e Gianluca D’Avanzo si era rivolta nel mese di marzo al Tribunale di Milano per ottenere che quest’ultimo dichiarasse che Project RedBlack e Rossoneri Sport Investment avevano costituito una “società super de facto” domiciliata in Italia, e che tale società fosse insolvente.
Rossoneri Sport Investment era il veicolo che controllava il Milan e il cui 100% era controllato a sua volta da Project Redblack (della quale il 4,27% si trovava nelle mani di Blue Skye). L’azione legale in questione fa parte di una serie di contenzioni avviati proprio da Blue Skye non soltanto in Italia, ma anche negli USA, passando per il Lussemburgo e Hong Kong, tutti legati alla cessione del club rossonero alla RedBird Capital di Gerry Cardinale.
Blue Skye ha perso questa causa avviata a Milano ed è stata condannata al pagamento delle spese legali rispettivamente a ciascuno di Project RedBlack, Rossoneri Sport Investment e Arena Investor (società guidata da Dan Zwirn che negli anni ha fornito capitale per alcune operazioni anche a Blue Skye e che si è sempre schierata dalla parte di Elliott nell’operazione con RedBird).
La Corte ha ritenuto che non esista alcuna base di fatto o di diritto per dichiarare l’esistenza di una “società super de facto” e per la quale Project Redblack o Rossoneri Sport Investment possano essere considerati insolventi ai sensi del diritto italiano.
Si tratta solamente dell’ultimo di una serie di contenziosi avviati da Blue Skye in diverse parti del mondo a proposito della cessione del Milan da Elliott alla RedBird Capital di Gerry Cardinale, che ha rilevato il club rossonero per una valutazione di 1,2 miliardi di euro. Per la transazione il fondo ha investito 600 milioni di capitale, siglando al contempo un “vendor loan” da 585 milioni di euro circa.
Già nel mese di settembre del 2022 Blue Skye aveva cercato di ottenere una ingiunzione a Milano per impedire la vendita del club a RedBird. I legali della società avevano però rinunciato al ricorso col quale chiedevano, tra le altre cose, che il giudice adottasse un provvedimento d’urgenza per inibire la “esecuzione” degli accordi sulla cessione del Milan da Elliott al fondo di Cardinale.
Il ricorso era stato presentato prima che i rappresentanti di Blue Skye sapessero che era stata completata l’operazione. E un’iniziativa cautelare di questo genere non si può portare avanti se la vendita è già stata realizzata. Nell’occasione, la società di Cerchione e D’Avanzo aveva dovuto pagare 5.000 euro a Project RedBlack e a Rossoneri Sport Investment.
Nel maggio del 2023, Blue Skye ha cercato invece di ottenere un’ampia documentazione al Tribunale di New York sulla cessione del club rossonero. Nonostante in genere tali richieste vengano accettate, questa di Blue Skye non ha avuto successo. A RedBird non è stato richiesto di fornire alcun documento, mentre a Elliott è stato richiesto di fornire solo una disclosure molto limitata.
Nel mese di luglio di quest’anno Calcio e Finanza ha svelato invece che una nuova richiesta di documenti è stata negata dal Consiglio di Stato. Blue Skye aveva chiesto alla FIGC di «prendere visione e/o estrarre copia di tutti i documenti presentati nel mese di settembre 2022 da ACM BIDCO e/o AC MILAN […] presso la FIGC volti ad attestare la sussistenza dei requisiti di onorabilità e solidità finanziaria in capo agli acquirenti delle azioni di AC Milan».
A fronte del rifiuto della FIGC di fornire tali documenti, Blue Skye si era rivolta al TAR del Lazio che le aveva dato ragione. Questa sentenza è stata appellata però dal proprietario di RedBird Gerry Cardinale, dall’AD rossonero Giorgio Furlani e da ACM BidCo B.V. Il Consiglio di Stato ha accolto questo ricorso sottolineando nella sua sentenza che «non sussiste l’interesse all’accesso documentale in capo a Blue Skye».
Risale invece a settembre 2023 la notizia di un procedimento legale in Lussemburgo da parte del fondo Elliott contro Blue Skye. Secondo quanto riportato all’epoca dall’agenzia di stampa Reuters, presentando un atto di accusa penale privata, chiamato “citation directe” in Lussemburgo, Elliott ha accusato Blue Skye Financial Partners e i suoi rappresentanti di reati tra cui ricatto, estorsione e false dichiarazioni fraudolente a sostegno delle sue azioni legali contro la vendita. L’udienza è prevista per il prossimo 24 novembre.
Infine, prima dell’ultima “sconfitta” in Italia, nel mese di novembre un tribunale di New York si è dichiarato pronto a sanzionare Blue Skye per la violazione di alcuni accordi sulla disclosure forzata di una serie di documenti per un procedimento in Italia. Per quanto riguarda invece l’indagine penale italiana, da sottolineare che le autorità italiane non hanno mai preso contatto con il fondo Elliott e che a proposito di una presunta “bancarotta fraudolenta” l’ultima sentenza ha stabilito che non c’è stata alcuna bancarotta.