La questione relativa al futuro di San Siro continua a tenere banco al Comune di Milano con l’amministrazione guidata Giuseppe Sala che sta provando a tutelarsi, da una parte, dal vincolo imposto dalla Sovrintendenza e, dall’altra, dalla decisione di Inter e Milan di lasciare il capoluogo lombardo per realizzare i rispettivi nuovi stadi.
Se la questione vincolo dovrà essere affrontata al Tar della Lombardia, con decisione che dovrebbe arrivare il 21 novembre, il sindaco ha già espresso la volontà di convocare nuovamente le due società per discutere della possibilità di rimanere a San Siro. Ovviamente un assist prezioso arriverebbe se il Tar accettasse il ricorso, presentato anche da Inter e Milan, visto che continuano a essere firmatari del progetto del nuovo stadio accanto al Meazza, che nelle idee dovrebbe essere abbattuto, cosa impossibile se la decisione della Sovrintendenza fosse confermata.
Ma oltre a ciò, un’altra possibilità di confronto su San Siro, qualora si concretizzasse l’addio ufficiale di Inter e Milan, arriva direttamente dall’assessore comunale alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi, che a Il Giorno-Milano ha dichiarato: «Il vincolo complica molto la situazione, perché ci sarebbero due grandi stadi nella stessa area. Ma molto dipende da cosa si potrà fare nel Meazza in caso di vincolo». L’assessore prospetta già una scenario: «Potremmo fare un concorso di idee perché lo stadio è patrimonio di tutti. Certo, è una struttura di una dimensione tale che non è che tutte le funzioni possono andare bene ed è un’investimento molto impegnativo. Sarebbe molto difficile riutilizzarlo e questo diventerebbe un danno per il Comune. Per questo motivo abbiamo deciso di fare ricorso al Tar. La posizione del Comune non è mai cambiata. Noi pensiamo che quella di San Siro sia un’area ideale per realizzare un nuovo stadio, in linea con gli standard contemporanei».
L’assessore ha poi confermato quanto già detto da Sala a proposito delle aree a San Donato e Rozzano scelte da Milan e Inter per i loro nuovi stadi: «Le due aree, pur vicine a Milano, non hanno caratteristiche migliori rispetto all’area di San Siro, anzi, dal punto di vista urbanistico e di accessibilità quelle due aree presentano molti problemi. Quindi chiediamo alle squadre una riflessione: se veramente quella di realizzare i nuovi stadi in aree esterne a Milano sia la strada giusta oppure se non sia più opportuno fare un’ulteriore riflessione sull’area di San Siro. Sul referendum? La decisione dei garanti arriverà a breve».