La FIGC reintroduce il contributo di solidarietà: varrà il 3% nelle cessioni in Italia

Il Consiglio Federale, andato in scena ieri, inoltre ha deciso la destinazione di 9,5 milioni di euro del Fondo federale per l’impiantistica sportiva e l’adozione del nuovo regolamento per gli Agenti sportivi voluto dalla FIFA

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(Foto: TIZIANA FABI/AFP via Getty Images)

Tornerà ad essere presente, anche per le operazioni di calciomercato in Italia, il cosiddetto contributo di solidarietà. Il Consiglio Federale della FIGC ha infatti ieri votato per la decisione di reintrodurre la quota che sarà distribuita sulla base della cessione di un giocatore, come avviene già per i trasferimenti a livello internazionale.

Secondo il regolamento FIFA, infatti, il 5% del valore di trasferimento di un calciatore deve essere distribuito alle società che hanno provveduto alla formazione e all’istruzione del calciatore nel corso degli anni, in particolare nelle stagioni comprese tra il 12° e il 23° anno di età del giocatore.

Per quanto riguarda invece il contributo di solidarietà a livello nazionale voluto e approvato ieri dalla FIGC, si tratterà invece di una percentuale pari al 3% del valore di cessione. La reintroduzione del contributo di solidarietà ha come obiettivo di completare il sistema integrato di meccanismi di solidarietà trasversali ai diversi campionati con tale remunerazione che è prevista solamente in caso di cessioni definitive in ambito nazionale, per il periodo compreso tra i 10 e i 21 anni e non per gli anni di formazione all’estero in modo tale da garantire risorse ai club italiani che investono nella formazione, nell’educazione dei giovani calciatori.

«Questo contributo – ha sottolineato il presidente della FIGC Gabriele Gravina al termine del Consiglio – sarà applicato per tutti i trasferimenti di calciatori che avvengono nel mercato in Italia, a cominciare da quello di gennaio».