A quasi un anno di distanza dalle dimissioni in blocco del vecchio CdA, la Juventus ha chiuso tutte le sue partite di fronte alla giustizia sportiva, conseguenze dei processi che l’hanno tormentata per tutto il 2023 tra plusvalenze, “manovre stipendi”, partnership con altri club e rapporti con agenti. Resta in piedi ancora il processo di fronte alla giustizia ordinaria, che ripartirà da Roma dopo la decisione della Cassazione sulla competenza territoriale (inizialmente le indagini si erano svolte a Torino).
Si riparte così da un ambiente giudiziario nuovo. Difficile ipotizzare i tempi che si prenderanno i pm romani per analizzare il materiale giunto da Torino: sarà la stessa Procura a stabilire se ci sarà bisogno di un supplemento di indagine oppure se gli atti a disposizione saranno sufficienti per decidere se procedere di nuovo con il rinvio a giudizio o se archiviare.
Nel frattempo, dalle pieghe del bilancio del club bianconero emergono i costi sostenuti per diversi mesi di processi, imputabili alla stagione 2022/23. Gli eventi in questione «hanno comportato effetti negativi diretti e indiretti (costi non ricorrenti e minori ricavi) per gli esercizi 2022/23 e 2023/24, in conseguenza, in particolare, degli esiti dei procedimenti sportivi italiani e internazionali».
Juventus spese legali 2023 – L’impatto tra mancati ricavi e costi
Nel dettaglio, secondo le stime della Juventus, le decisioni assunte dalle autorità nell’ambito della giustizia sportiva hanno comportato effetti negativi diretti, di cui il 20% circa riferibile alla stagione 2022/23 e l’80% circa alla stagione 2023/24, quantificabili in 115 milioni di euro. A pesare è soprattutto la mancata partecipazione alle coppe europee nella stagione in corso, situazione fotografata dai conti del primo trimestre 2023/24, chiuso con un rosso di 75 milioni di euro.
Confrontando i dati con quelli del primo trimestre 2022/23, è evidente come tra ricavi da diritti tv e da stadio manchino circa 48 milioni di euro, imputabili all’assenza della squadra di Allegri dall’attuale edizione della Champions League. Insomma, il peso dei processi va ben oltre la multa di 718mila euro comminata nell’ambito del patteggiamento per le cosiddette manovre stipendi.
Ma non solo. Seppur con un’incidenza minore in termini assoluti, a queste cifre vanno sommate anche le spese legali e notarili sostenute dalla società, che sono letteralmente “esplose” nell’esercizio chiuso al 30 giugno. Dai servizi esterni presenti a bilancio emerge infatti che nel 2022/23 tali costi sono stati pari a 8,7 milioni, in crescita di quasi quattro volte rispetto agli 1,9 milioni della stagione precedente.