Dagli Agnelli-Elkann ai De Benedetti: la sanità privata nuovo business dei big della finanza

Sono molte le grandi famiglie imprenditoriali italiane che stanno concentrando le proprie risorse economiche nel settore assistenziale che prevede un rischio minimo e un’altissima fonte di guadagno.

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John Elkann (Foto: DPPI/Panoramic/Insidefoto)

L’estesissima galassia Exor, la holding della famiglia Angelli-Elkann che controlla la maggioranza della Juventus, è da anni impegnata anche nel settore della sanità privata, con un andamento contrario rispetto alla diminuzione nel comparto auto in Italia. Basti pensare come il settore della sanità pubblica in Italia sia in crisi su vari aspetti da diversi anni, con una conseguenza, logica, i cittadini si affidano sempre di più al privato, fra sacrifici e polizze assicurative private.

Secondo quanto riporta l’Osservatorio sanità di Unisalute (gruppo Unipol), il 30% dei cittadini possiede una polizza sanitaria, collettiva (cioè prevista dal contratto di lavoro) o individuale. Infatti, come riporta Agenas, in due grandi aree di intervento come quella cardiovascolare e quella dei tumori maligni  il termine dei 30 giorni per l’erogazione della prestazione non è quasi mai rispettato in nessuna Regione. La compagnia del gruppo Unipol in soli tre anni ha portato i propri clienti da 8,6 milioni a 11 milioni, per una raccolta pari a 519 milioni di euro. In crescita anche un altro colosso delle assicurazioni come Intesa Sanpaolo Assicura Rbm salute, che ormai controlla una quota di mercato pari al 15%, con 400 milioni di raccolta.

Agnelli sanità privata – Il cambio di paradigma: dalle auto alle cliniche

Come riporta l’edizione odierna del La Verità, mentre il gruppo Exor portava avanti un’azione di ridimensionamento della presenza in Italia nel settore auto (dal 2021 tagliati 7.000 posti di lavoro), dal lato sanitario si getta a capofitto in un comparto dove il rischio d’impresa è minimo, grazie alle convenzioni pubbliche e l’alto guadagno è assicurato. L’invecchiamento della popolazione e il conseguente aumento della domanda di cure mediche, fanno della sanità il settore del futuro.

Nel settore della sanità il gruppo ha effettuato una serie di acquisizioni di peso. Ad agosto, per esempio, ha inglobato il 15% di Philips, multinazionale che un tempo operava nell’elettronica di consumo e ora leader mondiale nella tecnologia per la salute, con un’operazione da circa 2,6 miliardi di euro. Lo scorso anno Exor ha messo a segno altre importanti operazioni. In estate un investimento da 833 milioni per rilevare il 10% dell’Istituto Mérieux, preceduto in aprile, dall’acquisizione del 44,7% di Lifenet Healtcare attraverso un aumento di capitale riservato da 67 milioni.

Quest’ultima società è guidata da Nicola Bedin che, dal 2005 al 2017, è stato a capo del gruppo ospedaliero San Donato, gigante leader della sanità privata italiana e titolare dell’ospedale San Raffaele di Milano. Nel 2018 però Bedin ha lasciato la carica di ad del San Donato per fondare Lifenet Healtcare. Si tratta di una holding con oltre 1.500 dipendenti e che gestisce una decina di strutture, tra ospedali e grandi ambulatori, in Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Lazio. E proprio in quest’ultima regione l’attivismo è elevato. Nel gennaio scorso Lifenet ha perfezionato l’acquisizione della Casa di Cura Città di Aprilia, un ospedale privato accreditato con il Servizio sanitario nazionale, dotato di un Pronto Soccorso che conta circa 30.000 accessi all’anno. Un gioiello che si aggiunge all’Ospedale Regina Apostolorum di Albano Laziale già tra le proprietà del gruppo guidato da Bedin e acquisito nel 2021, accreditato con il Ssn con circa 200 posti.

John Elkann, CEO di Exor, è stato chiaro su quella che è la direzione di marcia. In una lettera agli investitori ha detto che quello della sanità «è un settore che continuerà a crescere nei prossimi decenni, per rispondere alle esigenze di una popolazione globale che diventa sempre più anziana». Quindi è qui che bisogna puntare.

Agnelli sanità privata – Presenti anche gli Angelucci e i De Bendetti

Nella sanità privata si muovono altri big. Nell’indagine sulla filiera della salute realizzata dall’Area Studi di Mediobanca, troviamo il gruppo Villa Maria, oggi Gvm Care & Research, degli imprenditori Sansavini di Ravenna. Ad esso fanno capo 29 ospedali, quattro poliambulatori, due Rsa e una Ra in Italia e 14 Centri clinici anche all’estero. Spicca nella top ten il gruppo Garofalo Health care, con 280 milioni di fatturato. Nel report di Mediobanca si stima per il 2022, una crescita del giro d’affari, a livello aggregato dei maggiori operatori sanitari privati, del 4% sul 2021. Le strutture private erano il 30% nel 1997 e ora sono il 57%. Rispetto al 2010 c’è stata una crescita di 2.898 unità.

Ma gli affari spaziano in diversi settori e, per esempio, i De Benedetti e gli Angelucci hanno preferito puntare sulle residenze per anziani. Un business interessate dal momento che lo Stato contribuisce a coprire i costi sanitari delle degenze e gli anziani non autosufficienti spendono in media oltre 2.700 euro al mese, il doppio rispetto a una casa di riposo tradizionale. La Lombardia nel 2019 ha sborsato per le Rsa 872 milioni: soldi che sono andati alle oltre 500 case di riposo convenzionate con la Regione. Il Gruppo Kos, 550 milioni di fatturato annui, fondato da Carlo De Benedetti nel 2002, è presente in 11 regioni italiane e 2 stati esteri, per un totale di oltre 13.000 posti letto. Gestisce 110 strutture in Italia e 51 in Germania. In Italia sono 9.000 i posti letto in 58 residenze per anziani, 16 centri di riabilitazione, 12 comunità terapeutiche psichiatriche, 7 cliniche psichiatriche e 2 ospedali. È inoltre attivo con 15 centri ambulatoriali di riabilitazione e diagnostica. Il business è talmente florido che ci ha messo gli occhi sopra anche il fondo F2i di Cassa Depositi e Prestiti attraverso la F2i Healthcar, entrato in Kos con il 40%.

Nel 2018 il gruppo Kos compra la Casa di cura Sant’Alessandro, in via Nomentana, nella Capitale, allora 60 posti più 23 in ristrutturazione, struttura accreditata dalla Regione. A marzo 2020, rileva la gestione di Villa Armonia Nuova, ancora a Roma, 104 posti letto, sempre accreditati dalla Regione. Il Gruppo opera soprattutto con il brand Anni Azzurri, frutto di un’acquisizione del gruppo Cir che risale al 2006. La Residenza Anni Azzurri, si trova nel parco di Veio (in zona Roma Nord), con 118 posti letto. Nel settore delle Rsa del Lazio, un ruolo da protagonisti ce l’hanno gli Angelucci, con il marchio San Raffaele. Antonio Angelucci, 78 anni, il capostipite, è un abile uomo d’affari e di relazioni. Ha stretto forti legami con la politica (da 14 anni è in Parlamento, prima con Forza Italia e ora con la Lega) e spazia nell’editoria con la proprietà dei quotidiani Libero e Il Tempo.