Juve, Dragusin-Cambiaso nel mirino della Consob. Il club: «Impatto insignificativo»

L’operazione tra i bianconeri e il Genoa sotto osservazione da parte dell’autorità di vigilanza.

Andrea Cambiaso
Andrea Cambiaso (Foto: MARCO BERTORELLO/AFP via Getty Images)

C’è una sola novità per quanto riguarda le operazioni al centro dei rilievi della Consob sui bilanci della Juventus. Si tratta dell’affare tra i bianconeri e il Genoa, che ha visto sbarcare a Torino Andrea Cambiaso con Radu Dragusin fare il percorso inverso. Una delle 16 cosiddette “operazioni incrociate” che la Consob ha messo nel mirino, di cui appunto 15 realizzate negli esercizi 2019/20 e 2020/21, mentre quella con il Genoa nell’esercizio 2022/23.

In particolare, sul bilancio 2022/23 l’operazione con i rossoblu, in base ai rilievi della Consob e alle seguenti indicazioni della Juventus, porta a un effetto negativo sui conti pari a 2,9 milioni di euro, che rispetto al fatturato vale circa lo 0,5%. “Gli effetti economici e patrimoniali – di importo non significativo – sorti nell’esercizio 2022/23 derivano esclusivamente da una c.d. “operazione incrociata”, realizzata nel mese di luglio 2022, ossia la cessione al Genoa dei diritti alle prestazioni sportive del calciatore Radu Matei Dragusin per un corrispettivo di € 5,5 milioni (che ha generato una plusvalenza di € 3,7 milioni), cui è seguito, nella medesima finestra di calciomercato, l’acquisto da parte di Juventus dal Genoa dei diritti alle prestazioni sportive del calciatore Andrea Cambiaso, per un corrispettivo di € 8,5 milioni”, spiega il club bianconero.

“Secondo Consob, Juventus non avrebbe potuto rilevare la plusvalenza pari a € 3,7 milioni realizzata con la cessione del calciatore Radu Matei Dragusin e avrebbe pertanto dovuto registrare i diritti alle prestazioni sportive di Andrea Cambiaso a un valore di carico inferiore di € 3,7 milioni. L’effetto netto nel conto economico 2022/23 della eliminazione della plusvalenza, dei minori ammortamenti e dell’effetto figurativo fiscale derivanti da tale diverso trattamento contabile sarebbe stato negativo per € 2,9 milioni”.

Il club bianconero, pur confermando la correttezza del proprio operato, ha infatti voluto “in via meramente subordinata e prudenziale” valutare se l’operazione avesse i requisiti previsti dallo IAS 38 e quindi l’eventuale “configurabilità di dette operazioni quali permute di attività in luogo di transazioni separate e autonome”. 

La Juventus ha quindi voluto “verificare la sussistenza del requisito della sostanza commerciale, calcolando il differenziale tra i flussi prospettici in uscita associati al singolo calciatore acquisito e i flussi prospettici in uscita associati al singolo calciatore ceduto, considerando anche aspetti quali la probabilità del verificarsi dell’esborso per la parte variabile della retribuzione (i c.d. premi). Tale differenziale tra flussi è stato poi rapportato ai prezzi di acquisto/cessione di ciascun calciatore e sono state formulate le opportune considerazioni in termini di significatività”.

Inoltre, ha voluto “verificare la sussistenza del requisito dell’attendibilità del fair value, confrontando i corrispettivi pattuiti con quelli relativi ad altre operazioni di compravendita comparabili (per fascia di prezzo) e omogenee (in termini di caratteristiche dei calciatori ceduti, quali età, carriera etc.) intervenute fra club terzi a livello Europeo”. 

Il club bianconero, inoltre, ha sottolineato come le analisi hanno confermato che “il fair value dei calciatori interessati è suscettibile, sempre sulla base degli approfondimenti di natura tecnico-contabile svolti dalla Società con l’ausilio degli esperti contabili esterni, di una misurazione attendibile”.