La Liga cambia il suo FPF: obiettivo alzare il potere di spesa dei club spagnoli

Nei cinque campionati maggiori d’Europa, quello spagnolo è stato l’ultimo per spese affrontate in sede di calciomercato.

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(Photo by THOMAS COEX/AFP via Getty Images)

La Liga spagnola, da anni, ha un proprio Fair Play Finanziario con specifiche norme che regolano il monte ingaggi dei propri club. Il tutto per tenere sotto controllo i costi sostenuti dai propri membri, dopo le grandi spese affrontate prima della pandemia, che ha messo diverse società in difficoltà con la sostenibilità di onerosi contratti stipulati con i propri calciatori.

Come riporta il sito specializzato spagnolo Palco 23, la Liga ha modificato questo suo regolamento. Le nuovo norme riducono il tempo di intervento degli aumenti di capitale da quattro a due anni. Un provvedimento che punta ad aumentare il potere di spesa dei club spagnoli, sia per quanto riguarda gli investimenti per i cartellini dei calciatori, sia per sostenere ingaggi più alti.

Inoltre, i club hanno la possibilità di estinguere i propri debiti legati alla pandemia in sette anni, anche se la prima opzione considerava in 10 anni il tempo necessario per ritrovare il proprio equilibrio dopo il periodo legato al Covid-19.

«Le nuove misure mirano a stimolare il mercato dei giocatori; e, dall’altro, coniugare tale stimolo con il mantenimento dell’obiettivo principale delle regole di controllo economico di salvaguardare la sostenibilità finanziaria delle Società e delle Società per Azioni Sportive (SAD) affiliate», si legge nella nota diramata dalla Liga.

Questa decisione arriva dopo una sessione di mercato estiva che ha visto la Liga essere l’ultimo dei cinque maggiori campionati in Europa per spese affrontate. Infatti, il campionato spagnolo ha investito per l’acquisizione di calciatori “solo” 453 milioni di euro, mentre la Premier League 3,02 miliardi e la Bundesliga 767 milioni. Ovviamente le regole sul limite salariale rimangono, con il campionato spagnolo che ha visto un taglio del 16% complessivo che in questa stagione arriva a 2,563 miliardi.

A guidare la classifica è il Real Madrid, che si conferma la società che ha un limite salariale più per la seconda stagione consecutiva. Il club di Florentino Perez nella scorsa annata aveva un costo rosa di 683 milioni di euro, che in questa stagione è stato aumentato del 6,4% fino ad arrivare a 727 milioni.

D’altro canto, il Barcellona, che da anni sta attuando una politica di cessione di asset presenti e futuri per incamerare risorse finanziarie, è la società che ha sostenuto il maggior taglio legato agli ingaggi, passando da 656 milioni di euro nel 2022/23 ai 270 milioni di questa stagione. Un taglio del 58,8% dovuto anche alle leve finanziarie attivate dal club che ora devono essere integrate con politiche di riduzione dei costi, voluta dalla Liga, pena la non iscrizione al campionato.