La commistione fra sport e politica italiana ha trovato la sua sublimazione in Federcalcio: in FIGC – scrive Il Fatto Quotidiano – lavorano non uno, ma ben due figli di ministri. L’ultimo è Filippo Tajani, secondogenito di Antonio, titolare degli Esteri e nuovo capo di Forza Italia: lui è uno dei primissimi beneficiari della grande avventura di EURO 2032.
Tajani jr. lavorerà nel dipartimento che si occupa degli Europei 2032, con un contratto (per ora) fino al prossimo aprile. Prima di lui, Marta Giorgetti, figlia di Giancarlo, entrata circa un anno e mezzo fa per uno stage, è stata poi confermata a tempo determinato. Lei si occupa dell’organizzazione delle partite della Nazionale allo stadio.
Le Federazioni sono chiaramente enti privati, quindi pur avendo una generosa dote pubblica (35 milioni l’anno per la FIGC), assumono chi vogliono e come vogliono. Sicuramente il ruolo incidentale di datore di lavoro dei figli di due ministri cardine del governo Meloni, aiuta a blindare politicamente la poltrona di Gabriele Gravina, in un momento delicato della sua gestione.
Il presidente della FIGC ha superato la mancata qualificazione ai Mondiali 2022, e solo adesso è stato puntato dalla politica, o almeno da una sua parte, prevalentemente in seguito allo scandalo scommesse. Gravina non è comunque “sguarnito” a destra. Giorgetti lo stima da tempi non sospetti e Abodi, prima di diventare ministro dello Sport, si era proposto in quota federale alla guida della Serie A, a dimostrazione di un rapporto consolidato, nonostante un po’ in freddo ultimamente.
Poi ci sono gli insospettabili. È stato immortalato a cena in un noto ristorante romano, scatenato insieme ad Adriano Galliani, amministratore delegato del Monza e senatore di Forza Italia, erede del seggio che fu di Berlusconi. Nella stessa tavolata, che vedeva a un capo Renato Zero e Gigi Marzullo, all’altro il generale Zafarana, tifosissimo del Milan, soprattutto ex comandante generale della Finanza e oggi alla presidenza dell’Eni.