Calcio e non solo: tutti gli investimenti dell'Arabia Saudita nel mondo dello sport

Secondo lo studio danese pubblicato da Play the Games, sono in tutto 312 gli accordi di sponsorizzazione, quelli conosciuti, che coinvolgono il governo saudita o fondi provenienti dal paese del Medio Oriente.

Mohammad bin Salman
Il principe ereditario dell'Arabia Saudita Mohammed bin Salman (Photo by Mohamed Farag/Getty Images)

L’Arabia Saudita si appresta a vedersi affidare dalla FIFA l’organizzazione per i Mondiali 2034, visto che il paese medio orientale non ha nessun concorrente che abbia presentato una candidatura completa entro il 30 ottobre, anche per via della scelta del massimo organo del calcio mondiale di velocizzare l’iter decisionale di una competizione che si giocherà fra 11 anni.

Il Mondiale di calcio, l’evento sportivo più seguito, sarebbe il coronamento della politica sportiva, ma anche economica, del paese saudita. Un recente studio, pubblicato da Play the Game e condotto dall’Istituto danese per lo studio sullo sport e finanziato dal governo, sottolinea come l’Arabia Saudita, che siano investimenti diretti del governo o di fondi privati, sia coinvolta in ben 312 accordi di sponsorizzazione che comprendono 21 sport, a cui si aggiungono anche altri eventi multisportivi.

Arabia Saudita investimenti sport – Calcio e non solo

L’interesse principale rimane sul calcio, con 83 investimenti diretti. Seguono gli sport motoristici con 34 accordi, e il golf con 33. La ricerca sottolinea come 139 accordi sono collegati direttamente al fondo sovrano saudita, il Public Investment Fund (PIF), che stima il suo patrimonio in 700 miliardi di dollari e che possiede la quota di maggioranza del Newcastle United e dei quattro maggiori club della Suadi Pro League. Dalla prossima stagione, sulle maglie della squadra inglese campeggerà il marchio Sela, compagnia saudita specializzata in grandi eventi proprio nel paese del Medio Oriente. Per quanto riguarda il golf, ecco che PIF possiede il circuito LIV Golf, che vanta grandi professionisti e vuole competere con l’antico PGA Tour.

Tornando al calcio, nel mese di ottobre, l’ente turistico del paese, Visit Saudi, è diventato lo sponsor principale della nuova African Football League e il partner globale ufficiale della Confederazione calcistica asiatica. Ha anche un accordo di sponsorizzazione con la Liga spagnola. Investimenti che coinvolgono anche l’Italia con l’accordo biennale, che ha scatenato più di qualche polemica, fra la Roma e Riyadh Season, che sponsorizza la città saudita in vista dell’assegnazione dell’EXPO 2030, dove una delle concorrenti è proprio la Capitale italiana.

La ricerca ha evidenziato anche che la compagnia petrolifera nazionale dell’Arabia Saudita, Aramco, è uno dei principali sponsor della Formula 1 e ha una partnership globale con l’International Cricket Council, l’organo di governo mondiale di questo sport. Il ricercatore di Play the Game, Stanis Elsborg, ha sottolineato a BBC Sport che la ricerca si basa su informazioni disponibili al pubblico e riporta solo in parte le sponsorizzazioni in atto dell’Arabia Saudita nel mondo dello sport.

«La strategia sportiva dell’Arabia Saudita è gestita da un piccolo gruppo di individui che ricoprono posizioni importanti allo stesso tempo all’interno e all’esterno dello sport – ha affermato Elsborg -. Volevamo dimostrare che queste persone si impegnano nella politica mondiale per conto dell’Arabia Saudita, sia come rappresentanti del mondo dello sport ma soprattutto come rappresentanti statali degli interessi geopolitici dell’Arabia Saudita». Non mancano, inoltre, le cause giudiziarie che vedono coinvolte le realtà saudite appena citate. Per esempio, negli Stati Uniti si vuole evidenziare come dai documenti pubblicati dai legali del LIV Golf, il fondo sovrano PIF venga definito come «uno strumento sovrano del Regno dell’Arabia Saudita» e il suo governatore Yasir Al-Rumayyan, presidente sia di Aramco che di Newcastle United, sia «un ministro in carica del governo».

Arabia Saudita investimenti sport – Lo sportwashing

Infine, tutti questi ingenti investimenti, dimostrerebbero la chiara, ed espressa volontà, di ripulire l’immagine dell’Arabia Saudita agli occhi del mondo, il cosiddetto “sportwashing”, andando così a far dimenticare tutte le polemiche sui diritti civili ancora non rispettati nel paese e gli scandali recenti, come l’uccisione nel 2018 di Jamal Khashoggi, un giornalista saudita residente negli Stati Uniti che era un eminente critico del governo saudita.

Senza dimenticare il discorso ambientalista, sostenuto di recente da Freddie Daley, ambientalista appartenente al gruppo Badvertising: «La spinta dell’Arabia Saudita nello sport è uno sforzo concertato, mirato e strategicamente astuto per rafforzare la sua posizione sulla scena mondiale e sfruttare il soft power dello sport. Si tratta di un paese profondamente dipendente dai combustibili fossili e la sua massiccia presenza nello sport gli consentirà di promuovere e normalizzare i prodotti ad alto contenuto di carbonio presso miliardi di fan. Questa ricerca mostra quanto lo sport globale si stia intrecciando con gli investimenti sauditi e ospitare la Coppa del Mondo nel 2034 sarà la ciliegina sulla torta».

Visione che le autorità saudite respingono con forza, sostenendo che gli investimenti del paese nello sport, aiuteranno questo settore a crescere, sia dentro che fuori i propri confini, e li aiuterà a modernizzare il Regno. Il tutto rientrerebbe nella strategia, più ampia, di “Vision 2030” messa a punto dal principe ereditario Mohammad bin Salman Al Saud, che punta anche a diversificare l’economia lontano dalla dipendenza dal petrolio, stimolare il turismo, e ispirare una popolazione giovane a essere più attiva.

Infine, anche altri paesi del Medio Oriente come gli Emirati Arabi Uniti hanno deciso di usare società di proprietà statale per portare avanti sponsorizzazioni nel mondo dello sport. Basti pensare il ruolo di Emirates, che ha il ruolo di main sponsor in top club come Real Madrid, Milan e Arsenal, solo per citarne alcuni, con lo stadio dei Gunners che porta il nome della linea aerea con sede a Dubai.