Se la situazione Nicolò Fagioli è stata definita con un patteggiamento di sette mesi di squalifica per il caso scommesse, in casa Juventus si attendono invece novità per quanto riguarda Paul Pogba. Il centrocampista è stato trovato positivo ai metaboliti del testosterone prima l’11 settembre, una condizione che le controanalisi del 6 ottobre scorso hanno confermato.
Come riporta l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, il centrocampista francese è ancora sospeso in via cautelare e dovrà affrontare la giustizia sportiva, che prevede una pena minima di quattro anni per i giocatori trovati positivi dall’antidoping. Ma fra le varie norme ci sono diverse attenuanti che farebbero calare la pena in caso di ammissione delle proprie responsabilità da parte del calciatore. Quindi l’ipotesi più concreta rimane quella dei due anni di squalifica. Un periodo importante, se si pensa che lo juventino il prossimo 15 marzo compirà 31 anni.
Una strada che potrebbe portare un ulteriore sconto a Pogba è quella del patteggiamento. Il codice antidoping non usa questa espressione ma parla di accordo fra le parti. Intanto Pogba avrebbe incassato una prima sconfitta: si va verso il giudizio in Italia. Già, perché la prerogativa di chiedere la famosa “udienza unica” presso il Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna non avrebbe ricevuto il semaforo verde da parte della Wada (e servirebbe anche quello di Nado Italia), che generalmente non incoraggia questo tipo di soluzioni lasciando alla giustizia che ha gestito la prima parte del caso anche la fase istruttoria e quella dibattimentale.
Pogba ha ora due strade da poter percorrere: un accordo con la procura antidoping (anche in questo caso sarebbe comunque necessario il via libera della Wada) che potrebbe portare a un dimezzamento della pena inizialmente richiesta dall’accusa o la decisione di giocarsi tutto nel processo sportivo presso il Tribunale Nazionale Antidoping. Nel primo caso, un’intesa cancellerebbe ogni possibilità di appello. Nel secondo, viceversa, la decisione del Tna sarebbe appellabile proprio al Tas.
Pogba patteggiamento doping – Le tappe che attendono il francese
Intanto, al momento, la procura antidoping starebbe ultimando la verifica sulla documentazione presentata dalla difesa di Pogba, attendendo ancora di sentire il calciatore nell’audizione vera e propria. In teoria, questo passaggio, dovrebbe essere concluso entro un mese dal giorno delle controanalisi, e quindi entro il 6 novembre, ma in realtà c’è la possibilità di usufruire di più tempo se fossero necessari altri approfondimenti istruttori. Se in questa fase Pogba non riuscirà a convincere la procura antidoping, a quel punto verrà deferito con un procedimento che dovrebbe essere concluso in 10 giorni.
Da quel momento il francese e i suoi legali avranno 20 giorni per scegliere come procedere, tentare un accordo o andare a processo. Nel secondo caso, l’udienza sarebbe fissata entro 40 giorni. Intanto Pogba, al contrario di Fagioli, non può allenarsi con la squadra alla Continassa con il resto della squadra e sta portando avanti un programma di allenamento con un personal trainer sfruttando gli enormi spazi, comprese palestra e piscina, di cui può godere nella sua mega villa che fu di Cristiano Ronaldo.