Gli Agnelli "in saldo": in vendita ville e attici di famiglia

Numerose le ville, possedute da Gianni Agnelli e di proprietà di Margherita, che sono state abbandonate nel corso degli anni da parte degli eredi.

elkann e agnelli
John Elkann e Andrea Agnelli (Foto Daniele Buffa / Image / Insidefoto)

Per gli Angelli è arrivato il momento di passare all’incasso. Lo scrive l’edizione odierna de Il Foglio, spiegando che il patrimonio immobiliare, e non solo, della famiglia è vario e ricco, ma anche esagerato per via delle eredità accumulate nel corso degli anni. Un “male” comune delle famiglie imprenditoriali italiane, dai Del Vecchio ai Berlusconi. Così si va da chi vuole cedere yacht mastodontici che nessuno usa più ai quadri comprati nelle lunghe notti insonni di Arcore, che riempiono un hangar che costa 800.000 euro all’anno.

Agnelli vendita eredità – Le ville possedute dall’Avvocato

Per gli Angelli si parte dalla vendita di villa Frescot, uno dei simboli dell’avvocato Gianni Agnelli, per un prezzo che si aggira intorno ai 10 milioni di euro. La villa settecentesca sulla collina di Torino, in Strada San Vito 256, località Revigliasco, era stata comprata a fine anni Sessanta dall’Avvocato, perché iniziava il periodo “caldo” del terrorismo e dei rapimenti ed era meglio andarsene da Corso Matteotti. La residenza è stata ristrutturata dall’architetto sartoriale Renzo Mongiardino, con Marella che per il restauro filologico batteva musei e case dei dintorni e faceva rifare le tappezzerie ai suoi artigiani di fiducia svizzeri. E poi giardino di alberi da frutto e piante aromatiche col solito Russell Page.

Dopo la morte dell’Avvocato la villa era andata in eredità come molti beni immobili alla figlia Margherita con nuda proprietà a Marella (che le pagava un affitto). Alla scomparsa della nonna, John Elkann, che ama quei luoghi, l’ha presa in affitto lui, ma poi a un certo punto ha chiesto alla madre di poterla acquistare, ricevendo un sonoro diniego. A quel punto Elkann ha acquisito un campo poco distante, ci ha costruito la sua nuova casa, e ora la villa Frescot è del tutto abbandonata a sé stessa.

Stessa sorte tocca a Villar Perosa, che quest’anno è stata abbandonata anche dalla Juventus, che vi era solita giocare l’amichevole in famiglia che apriva le stagioni sotto le varie presidenze Agnelli. Lì, c’è il castelletto dello Juvarra comprato dagli Agnelli nel 1853 nel paese dove la stirpe si tramandò praticamente il comando in regime feudale (il Senatore Agnelli fu sindaco e podestà per 50 anni, l’Avvocato è stato sindaco per 35) e dove c’è la cappella di famiglia. Ma anche in questo caso si è passati da una proprietà che ospitava la famiglia, a una che ha visto il trasloco dei custodi e ora è chiusa. Qui la proprietà è di Margherita Agnelli.

È di proprietà dell’erede dell’Avvocato ed è sempre in vendita anche l’attico romano, quello di fronte al Quirinale con tutte le leggende e le storie connesse. La casa più alta di Roma (più del Quirinale), in ascensore si potevano incontrare Fidel Castro o i politici romani.

Nell’appartamento avvocatesco, disegnato da Ward Bennett, soffitti di otto metri e total-travertino. Si era studiato un sistema di terrazzi estraibili, ma poi si rinunciò. Adesso chissà che ne sarà. Ma la questione di tutte queste proprietà elencate, che siano degli Agnelli o dei Benetton, fino ai cinque figli di Berlusconi, verte tutta sul fatto che si tratta di beni storici con un’eredità “pesante”, anche dal punto di vista economico, e sembra difficile individuare qualcuno che se ne voglia impossessare senza aver avuto un ruolo da protagonista, anche solo per il nome, nella storia di queste famiglie.

Da non scartare, se i magnati stranieri non volessero accaparrarsi anche questi pezzi di storia del capitalismo italiano, la possibilità di vedere tutto donato al FAI, per aumentare ancora di più il patrimonio immobiliare e artistico con visite guidate in proprietà aperte al pubblico, mentre negli anni d’oro il “popolo” le vedeva come oggetti del potere e del prestigio delle famiglie più ricche, e influenti, del Paese.