Serie A, l’offerta di DAZN e il revenue sharing: ecco come funzionerà e l’obiettivo miliardo

Revenue sharing, costi tecnici e incassi dalle emittenti: ecco l’obiettivo della Lega e come vuole incassare la cifra tonda.

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(Foto: Andrea Staccioli / Insidefoto)

Un miliardo di euro di incasso annuo dalle televisioni. È questa la strada intrapresa dalla Lega Serie A, con l’obiettivo di arrivare alla cifra tonda sommando diversi elemento.

Nel dettaglio, come spiegato dall’ad Luigi De Siervo, oltre ai 900 milioni di DAZN (circa 700 milioni annui) e Sky (200 milioni annui) rispetto ai 927,5 milioni annui del triennio 2021/24 (840 da DAZN e 87,5 da Sky), c’è anche una quota di revenue sharing nell’accordo con DAZN che, nell’ipotesi più conservativa, può portare “60 milioni di ricavi aggiuntivi”.

In particolare, infatti, la Lega e DAZN hanno fissato a quota 750 milioni di ricavi dagli abbonati incassati da DAZN (“valore vicino alla quota attuale”, ha spiegato De Siervo) la cifra oltre la quale scatterà il meccanismo di revenue sharing: i ricavi incrementali rispetto ai 750 milioni verranno divisi al 50% tra la Serie A e la piattaforma OTT. Significa, ad esempio, che se i ricavi per DAZN arrivassero a 800 milioni di euro, i 50 milioni in più rispetto ai 750 milioni di cui sopra verrebbero divisi tra la Lega e DAZN, con 25 milioni a testa. La stima conservativa citata da De Siervo, quindi, prevede che per far incassare 60 milioni alla Lega, DAZN dovrebbe registrare ricavi dagli abbonamenti per circa 870 milioni.

Ai 900 milioni di base annui e alla quota di revenue sharing, inoltre, la Lega aggiunge anche circa 40 milioni di euro di cosiddetti costi tecnici, ovverosia la quota che le emittenti versano alla Lega per la produzione delle partite. “La scelta quindi proietta dei numeri, tra costi tecnici e ricavi, superiore al miliardo medio nei cinque anni”, ha spiegato De Siervo.

“La base del revenue sharing è su 750 milioni di euro di fatturato per Dazn, vicino ai loro ricavi attuali: sopra quella cifra, il fatturato verrà divisi al 50% tra la Lega e la piattaforma, senza tuttavia averne i rischi”, ha aggiunto De Siervo. “Su questo non stiamo valutando una ipotesi aggressiva, ma una ipotesi conservativa. Siamo nel binario giusto, siamo contenti di come si sia conclusa. Nell’ipotesi più conservativa parliamo di 60 milioni di ricavi aggiuntivi. Sui 900 milioni vanno aggiunti anche oltre 40 milioni di costi tecnici di investimenti dai broadcaster”.

“La base è di 900 milioni di euro annui di cui 700 da Dazn e 200 da Sky per cinque anni, ma attraverso lo strumento del revenue sharing con Dazn la cifra può superare di gran lunga quella del triennio precedente raggiungendo quella di 5/6 anni e arrivando a un miliardo”, ha concluso.