Il presidente del Barcellona, Joan Laporta, ha ammesso ieri che se il club fosse gestito come un’azienda normale, avrebbe dichiarato bancarotta tre anni fa. Nel corso dell’assemblea dei soci andata in scena ieri, infatti, il numero uno della società blaugrana ha fatto il punto sulla situazione economica del club: il Barcellona ha infatti debiti per 1,2 miliardi di euro, al netto del finanziamento del progetto Espai Barca per ricostruire il Nou Camp (il cui costo dovrebbe aggirarsi intorno agli 1,5 miliardi di euro).
Il Barcellona ha registrato un utile di 304 milioni di euro nel bilancio al 30 giugno 2023, ma con il “trucchetto”: la perdita operativa infatti è stata di 200 milioni di euro nel corso del 2022-23, ma per aggiustare i conti è una operazione straordinaria di vendita anticipata del 15% degli incassi da diritti televisivi della Liga per i prossimi 25 anni a Sixth Street che ha consentito alla società di mettere a bilancio ricavi ulteriori per 400 milioni di euro.
Laporta ha spiegato ai soci: «Quando siamo arrivati, i primi tre mesi del nostro mandato coincisero con la fine della stagione 2020-2021. Quello che abbiamo fatto è stato ottimizzare i nostri sforzi per… salvare il club. Salvarlo dall’essere messa in ginocchio. C’erano debiti per 1,3 miliardi di euro e la maggior parte del debito era a breve termine. C’era un patrimonio netto negativo di 455 milioni di euro. In qualsiasi azienda privata avrebbero avviato una procedura di bancarotta. Abbiamo preso decisioni coraggiose e abbiamo salvato il club dalla tragedia».
Inoltre, Laporta ha strenuamente negato le accuse di corruzione che lui e altri del club affronteranno in tribunale per lo scandalo legato all’ex arbitro ufficiale José María Enríquez Negreira. Il presidente del Barcellona stesso è stato incriminato per corruzione questa settimana da un tribunale spagnolo ma ha negato qualsiasi illecito. «Non troveranno nulla», ha detto, riguardo agli investigatori che lavorano sullo scandalo Negreira, «perché non c’è nulla», aggiungendo anche che l’indagine fosse una risposta al successo del Barcellona nella vittoria della Liga della scorsa stagione.
Tornando sulla situazione economica, il direttore finanziario del club, Eduard Romeu, ha detto che la situazione di patrimonio netto negativo ereditata dall’attuale regime avrebbe di solito segnato la fine. «Con questo livello di patrimonio netto negativo di poco più di 400 milioni, avrebbe comportato la bancarotta. Perché era importante affrontare la situazione… per la tranquillità dei proprietari (membri) e in secondo luogo per la credibilità degli investitori», le sue parole.