Marotta: «Inter la mia ultima squadra, poi la politica ma senza tessere»

Le parole dell’ad dell’Inter: «Seconde squadre? Manca quello strumento intermedio che possa consentire una crescita ai giovani ma c’è un problema infrastrutture».

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Giuseppe Marotta (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

“L’Inter sarà la mia ultima squadra? Sì, sì. Anzi, sicuramente. Poi in politica? Magari come tecnico, non con la tessera del partito. Nell’ambito dello sport”.

Lo ha detto l’ad dell’Inter Giuseppe Marotta, intervenuto durante la presentazione del libro “Odio il calcio” scritto da Fabrizio Biasin ed edito da Sperling & Kupfer.

”Si fa la seconda squadra dell’Inter? Le seconde squadre, come sapete la prima è stata la Juventus e poi è arrivata l’Atalanta, secondo me sono uno strumento indispensabile come la crescita dei giovani”, ha proseguito.

Il passaggio da Primavera a prima squadra è molto difficile, manca quello strumento intermedio che gli possa consentire una crescita, che può essere l’Under 23. Però, e faccio mea culpa, è che mancano le strutture adeguate: dove la facciamo allenare? Dobbiamo risolvere questo problema. Che riguarda l’Inter, ma anche tante altre società. Dico quello delle strutture in Italia”.

“Conte ha detto di avermi convinto a rifare Appiano? Antonio è molto esigente, negli stimoli che dà. C’era da fare un restyling dalla Pinetina e l’abbiamo attutato, era un processo già attivo prima di lui ma lui è molto attento a tutto quello che riguarda una società di calcio”.