La Procura Federale ha raggiunto un accordo con Nicolò Fagioli, che verrà sanzionato con una squalifica di 12 mesi, 5 dei quali commutati in prescrizioni alternative, e una ammenda di 12.500 euro, per la violazione dell’articolo 24 del Codice di giustizia sportiva che vieta la possibilità di effettuare scommesse su eventi calcistici organizzati da FIGC, UEFA e FIFA.
Le dichiarazioni rilasciate da Fagioli alla Procura Federale – scrive Tuttosport – sono frasi disperate di un ragazzo di poco più di 20 anni. «La notte avevo smesso di dormire. Più il tempo passava più il debito mi ossessionava. I soldi che dovevo continuavano ad aumentare e pensavo di giocare solo per tentare di recuperare».
«Ti spezzo le gambe, mi dicevano», continua Fagioli parlando della terribile situazione nella quale si trovava. Minacce orribili, che ti gelano il sangue, che fanno tremare. E, ironia della sorte, è “Treema” il nome dell’app che il giocatore usava per conservare in maniera anonima la traccia delle ricevute delle giocate sulle varie piattaforme, sia illegali che legali. «Ma tanto ormai era così tanto il debito che anche se vincevo la scommessa non incassavo nulla. Tutto quanto andava solo ad abbassare la quantità di soldi che dovevo ancora a queste piattaforme».
Quando Fagioli si presenta da Chiné, la sua situazione debitoria è drammatica. È lui stesso a fare i conti: circa 110 mila euro con betar.bet e specialbet.bet, circa 1,5 milioni con la piattaforma illegale bulletbet23.com, circa 1,3 milioni con altra piattaforma illegale, circa 17 mila euro con una agenzia in provincia di Pordenone, circa 31 mila euro con un banco illegale in provincia di Como. In tutto, parliamo di 3 milioni di euro. Alla Juventus il suo stipendio è di un milione netto a stagione. Le minacce a ogni ora Fagioli sente stringersi un nodo intorno al collo
Fagioli parla anche di Sandro Tonali, la persona che «nel ritiro della nazionale Under 21, mi suggerisce di giocare su un sito illegale. Lo vidi giocare e gli chiesi cosa stesse facendo, mi disse che potevo farlo anch’io perché non c’era traccia delle scommesse. E mi fece registrare tramite un account al sito in questione. Le prime scommesse le piazzai su eventi di tennis e poi di calcio. Ho effettuato delle scommesse su siti irregolari, ricordo di uno denominato Betart e di un altro, Icebet, ce n’erano altri ma non ricordo come si chiamavano perché cambiavano nome ogni mese».
«Scommettevo sia sulle partite di calcio, su casinò e tennis. Ho iniziato nell’estate del 2021 quanto mi trovavo nel ritiro U21 a Tirrenia. Lo facevano gli altri, non mi sono posto il problema se questi siti fossero regolari o meno, per me la differenza fra il sito legale e quello illegale sta nel fatto che in quello illegale si può giocare senza anticipare somme, a credito. Era un divertimento, un passatempo. Prima soprattutto sul tennis per un anno, poi da gennaio 2022 quando sono arrivato a Torino ero in una condizione di stress per i debiti accumulati e da settembre dello stesso anno ho iniziato anche col calcio e con somme ingenti per cercare di recuperare», ha aggiunto.
Una cosa importante Fagioli ci tiene a chiarirla: «Io ho giocato su partite sia di campionati nazionali sia internazionali ma non ho mai scommesso sulla Cremonese o sulla Juventus», i club nei quali ha militato nella parte iniziale di carriera. Carriera che ora si fermerà per sette mesi di squalifica e che potrà riprendere nel giugno del 2024, visto il patteggiamento ottenuto per chiudere il suo caso e pagare il suo debito con la giustizia sportiva.