Scommesse, la Juventus: «Contattata la Procura FIGC appena saputo di Fagioli»

Il club bianconero interviene con una nota sul caso legato al coinvolgimento del centrocampista nelle accuse sulle scommesse.

Fagioli patteggiamento
Nicolo Fagioli (Foto: Jonathan Moscrop/Getty Images)

Interviene la Juventus nel caso Fagioli per le accuse sul tema scommesse. Il club bianconero, in una nota, ha voluto precisare di avere immediatamente contattato la Procura FIGC non appena saputo del possibile coinvolgimento del centrocampista.

“In merito a quanto riportato da alcuni organi di informazione Juventus FC precisa che non appena ricevuto notizia di un possibile coinvolgimento del proprio tesserato Nicolò Fagioli sul tema delle scommesse ha immediatamente e tempestivamente preso contatto con la Procura Federale della FIGC”, si legge nella nota del club pubblicata sul sito ufficiale.

Nei mesi scorsi, lo stesso Corona aveva anticipato il caso legato a Fagioli, emerso poi negli ultimi giorni: il calciatore bianconero è infatti sotto indagine sia da parte della Procura di Torino che della Procura FIGC per le scommesse. Sull’indagine, iniziata mesi fa, su cui c’è il massimo riserbo.

Un’inchiesta ancora in corso, partita da alcuni accertamenti che periodicamente vengono fatti sul gioco d’azzardo online. La piattaforma sotto i riflettori degli investigatori, a quanto si apprende, è una di quelle su chi potenzialmente possono esserci milioni di utenti. Tra questi, insieme ad altri presunti scommettitori, ci sarebbe uno dei nuovi beniamini della curva Sud dell’Allianz Stadium.

Il reato, solitamente, prevede una sanzione, ma il discorso è diverso per Fagioli, che essendo un tesserato rischia una lunga squalifica dalla giustizia sportiva. Il giocatore è stato già sentito dalla procura federale della FIGC, l’ufficio guidato da Giuseppe Chinè, dopo che lo stesso calciatore si è “autodenunciato”, come spiegano i suoi legali, Luca Ferrari e Armando Simbari. Non si può tuttavia puntare soldi sulla disciplina che si pratica, cosa che Fagioli avrebbe confermato di aver fatto proprio alla Procura FIGC: il rischio è una squalifica da almeno tre anni, ma tra patteggiamento ed eventuale collaborazione la pena potrebbe essere ridotta.