I Berlusconi pronti all’azione legale contro il testamento colombiano

Il documento sarebbe stato firmato dal fondatore di Forza Italia in Colombia il 21 settembre 2021, giorno di un intervento in videoconferenza al PPE, a cui non presenziò di persona per dei problemi di salute.

I cinque figli di Silvio Berlusconi: da sinistra Eleonora, Barbara, Luigi, Marina e Pier Silvio (Foto: PIERO CRUCIATTI/AFP via Getty Images)

Sembrava che l’eredità di Silvio Berlusconi fosse esente da problematiche legali, visto che i cinque figli hanno accettato, senza nessun problema, le decisioni prese dal padre prima della sua scomparsa, incluse anche le donazioni riconosciute al fratello Paolo, all’ultima compagna Marta Fascina e all’amico Marcello Dell’Utri.

Ma nelle ultime ore è spuntato un testamento, depositato presso un notaio di Napoli lo scorso 3 ottobre, che autenticherebbe un lascito, molto importante, deciso da Berlusconi all’imprenditore piemontese Marco Di Nunzio che vive in Colombia e al quale spetterebbe una parte considerevole dell’eredità del fondatore di Forza Italia.

Come riporta l’edizione odierna de Il Corriere della Sera, un’azione legale non è stata ancora formalmente avviata dalla famiglia Berlusconi, ma lo studio si questa opportunità è stato affidato all’avvocato milanese Luca Fossati. La questione del “testamento colombiano” era già emersa nei giorni successivi alla scomparsa di Berlusconi. Il testamento riporta la data del 21 settembre 2021 e sarebbe stato firmato in Colombia dallo Berlusconi il quale, però, quello stesso giorno compariva con un videomessaggio al summit del Ppe a Roma al quale non aveva partecipato per problemi di salute.

Secondo l’atto, all’imprenditore Di Nunzio andrebbe il 2% delle azioni Fininvest, dal valore di 26 milioni di euro, le azioni della società proprietaria delle ville ad Antigua, la nave “Principessa VaiVia” e altre imbarcazioni. L’accordo sarebbe stato stilato dal notaio Jimenez Najera Maragarita Rosa e “apostillato” presso la cancelleria del ministero degli Esteri colombiano ed è stato reso noto dall’avvocato Erich Grimaldi.

Lo stesso avvocato ha anche formalizzato una diffida ai cinque figli Berlusconi chiedendo l’immediata immissione nel possesso dei beni a favore del suo assistito. Di Nunzio, infine, che afferma di essere stato amico di Berlusconi, si candidò con il «Movimento bunga bunga» nel 2013 alla guida della Regione Lombardia e l’anno successivo alle Europee.