Il tema legato alla pirateria nel mondo del calcio è affrontato da tutte le leghe professionistiche mondiali. In Italia per esempio si è provveduto a un cambio di paradigma, sia per quanto riguarda la legge che per i meccanismi usati per combatterla. Secondo quanto riferito dall’amministratore delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo, la pirateria toglie al calcio italiano oltre un miliardo di euro in tre anni.
Come detto, la pirateria è un problema comune in tutto il mondo e l’ultimo episodio legato a questo fenomeno arriva dall’Inghilterra, dove un uomo è stato arrestato e condannato a due anni e mezzo di carcere per aver fornito firesticks (chiavetta per accedere ai contenuti coperti da copyright, usate legalmente dai broadcaster) a diversi soggetti che potevano vedere così le gare di Premier League senza dover pagare alcun abbonamento.
Steven Mills, questo il nome dell’uomo condannato, gestiva una avera e propria organizzazione criminale che si preoccupava di vendere le firesticks tramite un gruppo Facebook chiuso che contava, secondo quanto raccontato dallo stesso 58enne, più di 30.000 iscritti. Il giro di affari, per quanto ricostruito dagli inquirenti, era di oltre un milione di sterline negli ultimi cinque anni. Al cambio attuale, la cifra in euro è di 1,2 milioni. Kevin Plumb, consigliere generale della Premier League, ha dichiarato: «La sentenza emessa oggi dalla Crown Court dimostra ancora una volta chiaramente la gravità dei reati legati alla pirateria e le conseguenze che ne derivano».
Il processo a carico di Mills è iniziato a giugno e l’uomo si è dichiarato colpevole di molteplici reati di frode presso la Shrewsbury Crown Court, venendo così condannato a seguito di un’indagine congiunta della Premier League, della polizia di West Mercia e dell’organizzazione antipirateria FACT. Quest’ultima, in una seconda fase delle indagini, ha scoperto un elevato numero di famiglie, per un totale che superava i 1.000, che usavano i firesticks venduti da Mills. Nessuna conseguenza per questi soggetti, ai quali è stato intimato di cessare immediatamente l’utilizzo dei dispositivi acquisiti illegalmente.
Il procedimento nei confronti di Mills fa seguito all’operazione di inizio anno che ha portato cinque persone a essere arrestate per un totale di 30 anni e sette mesi di condanne, in quello che è stato, per il momento, il più grande procedimento giudiziario mai avvenuto al mondo contro una rete di streaming illegale.