Ormone della gioventù e non testosterone: così si difenderà Pogba

Il calciatore juventino non ha assunto testosterone sintetico ma Dhea, un ormone sintetico ben differente dal testosterone, che potrebbe facilitare il compito del collegio difensivo.

 

Pogba ormone della gioventù
Paul Pogba (Foto: Ethan Miller/Getty Images)

Nelle urine di Paul Pogba riesaminate giovedì e venerdì al laboratorio Fmsi di Roma c’erano quantità importanti di testosterone e di quattro suoi metaboliti che ne hanno determinato la positività, mettendo a rischio la carriera del centrocampista. Quello che non si sapeva – scrive oggi Il Corriere della Sera – è che il calciatore juventino non ha assunto testosterone sintetico ma Dhea.

Si tratta di deidroepiandrosterone, un ormone sintetico ben differente dal testosterone, anch’esso proibitissimo, ma che potrebbe facilitare il compito del collegio difensivo nel chiedere uno sconto di pena. Dietro allo «scambio di sostanze» non c’è un errore di laboratorio: a Roma avevano evidenziato chiaramente che la diversa quantità di Carbonio13 nei 4 metaboliti identificava il Dhea ma i protocolli Wada non permettono di fare distinguo nei referti tra le due sostanze, distinguo che la consulente legale di Pogba ha invece messo nero su bianco.

In pratica, al contrario del testosterone, il Dhea, noto come “ormone della giovinezza”, è molto più presente in supplementi alimentari e per sportivi, sia per scelta di chi lo produce e “taglia” le sostanze sia per contaminazione. Con il Dhea la tesi di assunzione di una sostanza “sporca” sarebbe molto più plausibile. Il Dhea non può essere venduto nella maggior parte del mondo perché, stando all’Autorità europea per la sicurezza alimentare, «in rapporto ai pesanti effetti collaterali questa sostanza presenta sostituivi più efficaci e meno pericolosi» per la cura di Alzheimer e Parkinson e altre patologie.

In compenso, se ne abusa nelle “cure” anti invecchiamento e tra i body builder. Appena verrà convocata dalla Procura Antidoping la difesa di Pogba potrà giocare la carta della contaminazione ma dovrà fare molta attenzione ai modi. Dalle quantità importanti di metaboliti in circolo certificate nel dossier risulterebbe un’assunzione molto vicina alla data del controllo (il 20 agosto) che rende difficilmente sostenibili le voci circolate sul prodotto preso in vacanza negli Stati Uniti. Solo spiegando dove ha comprato l’integratore, da chi e quando, Pogba potrà forse convincere i magistrati sportivi.