L’Arabia Saudita punta forte la maglia della Roma. Lo scrive Il Messaggero, spiegando che la mossa – che chiaramente riporta alla sfida su Expo, dove la Capitale è in corsa proprio contro Riad (e Busan) – risale a tempi recenti. Un’idea nata dal nuovo Chief Commercial and Brand Officier del club giallorosso, Michael Wendell, con l’intenzione di rimpiazzare la sponsorizzazione di quella Digitalbits che ha smesso di pagare per lo spazio sulla divisa da gioco.
Così dopo le interlocuzioni avvenute sia con Turkish Airlines che con American Airlines, il nuovo orizzonte della Roma si divide tra Riyadh Air ed Ente del turismo di Riad, che si appresta a breve a stravolgere le dinamiche delle rotte aeree. È di marzo l’annuncio del principe ereditario Mohammed bin Salman della creazione della nuova compagnia che, pur non prevedendo di mettersi “in volo” prima del 2025, entro il 2030 intende operare con voli regolari verso più di cento diversi paesi in Medio Oriente, Africa, Asia, Europa, Sud America e Nord America.
Da quanto trapelato nella serata di ieri l’accordo è vicino a essere formalizzato. Notizia che quindi conferma la trattativa con le società di Riad. Non è la prima volta che a Trigoria puntano sul mondo arabo, dopo l’intesa con Qatar Airways per 36 milioni di euro che risale al ciclo 2018-2021, così suddivisi nelle stagioni: 4, 12 e 20 milioni. Oggi si viaggia su altre cifre, ben più alte.
I contatti hanno chiaramente preso un po’ di sorpresa il mondo politico e amministrativo romano, soprattutto per la tempistica. La capitale saudita è la principale rivale di Roma nella corsa per l’assegnazione dell’edizione 2030 dell’Expo. La sfida è arrivata sul rettilineo finale: il 28 novembre, a Parigi, è atteso il verdetto definitivo.
Roma è impegnata in una caccia all’ultimo voto che vedrà nelle prossime settimane lo sprint decisivo. E questa mossa della nuova linea aerea di bandiera sembra quasi un segnale sulla strada dell’Esposizione universale. Roma, da parte sua, prosegue il lavoro diplomatico, per cercare di portare dalla sua parte il maggior numero di delegati possibile, tra i 179 Paesi membri del Bie (Bureau International des Expositions) che saranno chiamati fra 55 giorni a esprimere la propria preferenza.