Nuovo stadio, Fontana: «Dispiace per la scelta del Milan, ma non c'è alternativa»

Mercoledì la società rossonera ha effettuato il primo passo ufficiale verso la costruzione del suo impianto di proprietà nell’area San Francesco a San Donato Milanese.

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Attilio Fontana (Foto: Claudio Villa/Getty Images)

Nella giornata di mercoledì il Milan ha effettuato il primo passo formale verso la presentazione del progetto definitivo per la costruzione di un nuovo stadio presso l’area San Francesco di San Donato. La volontà dei rossoneri è ormai chiara, anche se ufficialmente la strada che porta a un nuovo San Siro non è stata abbandonata, nemmeno dall’Inter, sempre più propensa di andare in solitaria con una zona già individuata a Rozzano.

Due stadi fuori da Milano, con il Comune che passa così da essere la sede dello stadio usato dalle due squadre ad avere un problema di gestione, anche se, verosimilmente, la prima partita giocata nel nuovo impianto dal Milan dovrebbe essere quella inaugurale della stagione 2028/29. Tempi simili si attendono anche per la costruzione dell’impianto dei nerazzurri, che hanno un’esclusiva sull’area di Rozzano fino ad aprile 2024.

La palla passa quindi a Giuseppe Sala, sindaco di Milano, che dovrà trovare un’altra destinazione d’uso allo stadio di San Siro. Ovviamente c’è rammarico per non essere riusciti a mantenere l’interesse delle due società in aree interne del capoluogo. Lo stesso concetto è stato ribadito anche dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che ha avuto diversi colloqui nelle scorse settimane con entrambe le società: «Dispiace che la scelta sia caduta fuori da Milano, ma non ci sono molte alternative – ha commentato a Il Giornale -. Se il Milan ha preso questa decisione credo, come sempre ho sostenuto, che si debbano agevolare iniziative di questo genere perché sono utili sia dal punto di vista sportivo che dell’indotto economico. Se non ci sono alternative credo che tutti si debba far quadrato con il Milan. E con l’Inter si inizierà un percorso analogo».

Ovviamente l’accelerata del Milan verso San Donato ha iniziato a muovere anche le voci contrarie alla costruzione di un nuovo impianto in un’area verde, anche se in stato di degrado e abbandono. Intanto la questione San Siro non accenna a placarsi, arrivando anche al Parlamento Europeo.

«La presentazione da parte del Milan dei documenti per la variante a San Donato, ci dà ancora più vigore per mettere in campo sin da subito tutti gli strumenti a nostra disposizione – ha dichiarato Maria Angela Danzì, europarlamentare del Movimento 5 Stelle -. I comitati di cittadini presenteranno un aggiornamento della petizione, di cui chiederò urgente discussione in Commissione per le petizioni del Parlamento europeo, e presenterò anche un’interrogazione urgente alla Commissione Europea. Inoltre stiamo valutando di promuovere un referendum cittadino sull’opportunità di questa nuova opera. Visto che lo stadio è opera pubblica, che lo sport è di tutti e che esiste un’altra squadra chiediamo che Palazzo Marino si assuma la responsabilità della regia promuovendo uno studio di fattibilità della ristrutturazione di San Siro, per non rimanere in balìa delle squadre. Noi temiamo che quella del Milan sia un’arma di distrazione, ma bene che il Parco Agricolo Sud Milano abbia votato all’unanimità il no a qualunque progetto di consumo di suolo ammantato di modernità e progresso».