Dopo aver visto naufragare il progetto di uno stadio condiviso, sempre in zona San Siro, Inter e Milan hanno diviso le proprie strade e si stanno portando avanti con altrettanti progetti per un nuovo impianto, entrambi fuori dal Comune di Milano: a Rozzano (i nerazzurri) e a San Donato (i rossoneri).
Come riporta l’edizione odierna de Il Giorno, in entrambi i Consigli comunali, le opposizioni hanno sollecitato la Giunta regionale a prendere posizione in merito agli stadi che i due club progettano di costruire nell’hinterland milanese e di aprire, quindi, un confronto su questi due temi. Il Patto Civico si focalizza soprattutto sul progetto dei rossoneri mettendo in evidenza un aspetto: il Diavolo vuole edificare il suo stadio su un’area nel Parco Agricolo Sud Milano, vale a dire l’area San Francesco, nel Comune di San Donato, e il territorio del Parco Sud è vincolato. E, come altrettanto noto, Regione Lombardia intende rivoluzionarne la governance sottraendola, in sintesi, alla Città Metropolitana e affidandola a un nuovo ente autonomo.
Da qui nasce l’interrogazione messa a punto da Michela Palestra, consigliera regionale del Patto Civico ed ex presidente del Parco Sud. «Bisogna fare chiarezza – scandisce Palestra -, le obiezioni che hanno impedito ai club di portare avanti i vari progetti di un nuovo stadio a Milano non possono essere ignorate o aggirate semplicemente perché adesso gli stadi si fanno nei Comuni dell’hinterland. Nel caso del Milan, la struttura dovrebbe sorgere in un’area del Parco Sud che è soggetta a specifiche tutele e a doverosi vincoli. Si prevede – continua Palestra – una colata di cemento su un’area di 220.000 metri quadrati ora verde e, in origine, destinata a strutture sportive a basso impatto per il territorio. Per rendere sostenibile economicamente l’opera verrebbe annesso allo stadio anche un centro commerciale con indispensabili modifiche alla viabilità stradale, autostradale e ferroviaria e un prevedibile aumento dei volumi di traffico e di inquinamento».
«La Giunta regionale – conclude la consigliera regionale – ha quindi il dovere di fare il possibile affinché questo scempio non si compia e di informare il Consiglio regionale su quale sia la propria posizione, la propria visione strategica nonché sulle trattative in corso con il Comune di San Donato e con il Milan. Non vorremmo che ci fosse un nesso tra la volontà della maggioranza di centrodestra di trasformare il Parco Sud in un ente autonomo e la disponibilità a consentire che nel territorio del Parco siano fatte, prossimamente, operazioni oggi non consentite».
Un ulteriore appello al presidente Attilio Fontana e al suo esecutivo arriva anche dal Movimento 5 Stelle e in questo caso si fa riferimento anche al progetto del nuovo stadio dell’Inter, in predicato di sorgere a Rozzano: «Il luogo più adatto per discutere dei progetti dei due nuovi stadi di Inter e Milan sono le sedi istituzionali, non i tavoli convocati in segreto fra i rappresentanti degli enti e le società, dove i primi finiscono per sedersi in posizione di svantaggio – dichiara Nicola Di Marco, capougruppo lombardo del Movimento 5 Stelle –. Questa partita non può essere quella di un Davide pubblico, il sindaco, costretto a fronteggiare da solo gli interessi di un Golia privato, le società. Regione Lombardia deve fare la propria parte, garantendo la rappresentanza e gli interessi dei cittadini e riequilibrando i rapporti di forza al tavolo. Vogliamo sapere come i progetti potrebbero impattare sulla quotidianità dei residenti, sul traffico, sulla gestione degli spazi verdi, sulle attività commerciali. Serve, inoltre, l’immediata audizione dei rappresentanti dei due club in Commissione Territorio».