Doping, Paul Pogba nei guai per un integratore. La Juventus all'oscuro

A confidarlo direttamente ai medici della Juventus sarebbe stato lo stesso centrocampista francese nella giornata di ieri.

Pogba risultato controanalisi
Paul Pogba (Foto: Gabriele Maltinti/Getty Images)

Iniziano a filtrare sempre più dettagli sulla spinosa vicenda che collega Paul Pogba e il doping, ma ancora nessuna versione ufficiale fornita dal diretto interessato, che nel frattempo si trova sospeso da qualsiasi attività della Juventus in attesa di procedere con le controanalisi.

Come riporta l’edizione odierna de La Repubblica, Pogba sarebbe stato reso positivo all’antidoping da un integratore consigliato da un amico, assunto senza chiedere il parere allo staff medico della Juventus. A confidarlo direttamente ai medici della Juventus sarebbe stato lo stesso centrocampista francese nella giornata di ieri. Un errore inspiegabile viste le rigide norme che regolano il doping nel mondo dello sport, che si è trasformato nel più grave passo falso della sua carriera.

La Juve, che ha solo comunicato che il calciatore è stato sospeso dal Tribunale Nazionale Antidoping, non ha però nascosto una certa amarezza per tutta la vicenda, considerando che ha aspettato per più di un anno Pogba tra scelte discutibili (il problema al ginocchio curato male per andare tutti ai costi al Mondiale in Qatar, poi saltato), infortuni e gialli familiari.

Proprio su quest’ultimo punto, ecco che venerdì Pogba dovrà vivere un altro momento difficile: è stato convocato dai giudici del tribunale di Parigi, insieme ai suoi presunti ricattatori. Tra questi il fratello Mathias, incriminato un anno fa per “tentata estorsione e associazione a delinquere”.

Tornando alla questione doping, se la versione dell’assunzione di un integratore, proibito in Italia e non negli USA, fosse confermata le controanalisi, che il calciatore deve eseguire entro sette giorni lavorativi in presenza dei periti di parte, è difficile immaginare un risultato ribaltato. Intanto, Pogba è stato fermato a scopo cautelare dal Tribunale Antidoping, provvedimento che permetterà alla Juventus di sospendere il pagamento dello stipendio: riceverà il minimo sindacale, 42.477 euro lordi all’anno.

Lo spettro della squalifica, che può essere di un massimo di quattro anni ma attenuata se l’assunzione è avvenuta attraverso una negligenza del calciatore (e la versione dell’integratore rientra in questo campo), è comunque dietro l’angolo e porterebbe la Juve alla con la rescissione del ricco contratto da 8 milioni di euro netti all’anno.

Dopo il responso delle controanalisi, il calciatore deciderà la strategia difensiva insieme allo staff di legali messo a disposizione da Rafaela Pimenta, sua procuratrice e reggente dell’impero messo in piedi da Mino Raiola. Certamente, al momento, la situazione è tutt’altro che rosea per Pogba e la sua carriera, che già viveva un momento tutt’altro che positivo dopo una stagione passata più in infermeria che in campo e un inizio di questa che stava ricalcando la stessa falsa riga. Una squalifica, sembra ormai evidente, arriverà per Pogba che dovrà cercare di attenuarla il più possibile per non dire addio alla sua carriera da calciatore nel peggiore dei modi.