Diritti tv, assemblea chiave a ottobre: lo scenario tra nuovo bando e trattative

Prevista per metà ottobre una nuova assemblea: o i club accetteranno le offerte presentate dai broadcaster, o si apriranno due possibili strade.

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Si è tenuta questo pomeriggio l’assemblea della Lega Serie A, incentrata prevalentemente sul tema dei diritti tv internazionali. In una nota rilasciata al termine dell’incontro, la Lega ha annunciato il via della fase di commercializzazione dei diritti internazionali post 2024 gestita dalla Lega Serie A (e non più da intermediari, come accadeva in passato).

Secondo quanto appreso da Calcio e Finanza, l’assemblea è stata molto tecnica e di scenario, incentrata prevalentemente sull’illustrazione della situazione diritti tv internazionali della Serie A Paese per Paese (con focus sulle macro aree e insight importanti sul tipo di tecnologie prevalenti nei vari mercati).

C’è una decina di Paesi che ha fatto proposte che molto probabilmente saranno accettate, perché sono migliorative rispetto al passato. Via via che gli accordi saranno conclusi, verranno anche annunciati: si va dal Portogallo alla Repubblica Ceca. Poi inizierà tutta la fase di vendita che sarà gestita in autonomia, poiché nel 2024 finisce il mandato di Infront.

Inizierà anche un disallineamento totale a livello di cicli, con i contratti che in base alla durata potrebbero avere scadenze differenti. Una situazione che già si verifica per le altre Leghe principali. Per quanto riguarda i diritti televisivi nazionali, con riferimento al ciclo 2024-2029, non si segnalano al momento novità particolari. Le offerte presentate finora da DAZN, Sky e Mediaset non potranno essere modificate (sia dal punto di vista strutturale, che sul fronte economico) fino al 15 ottobre. Una nuova assemblea sarà programmata a cavallo di quella data e si potrebbe svolgere dunque il venerdì 13 o il lunedì 16 ottobre.

Se i club non dovessero accettare le offerte pervenute (l’AD De Siervo ha parlato di decine di milioni di distanza), il passo successivo potrebbe portare a una nuova fase di trattative private o alla realizzazione di un nuovo bando, con l’obiettivo di provare a raccogliere proposte economiche superiori. Appare più lontana – almeno per il momento – l’opzione di aprire le buste con le offerte degli intermediari per il canale di Lega, una mossa che segnerebbe lo stop ai broadcaster.