Riassetto in Fininvest: nuove deleghe e poteri per Marina Berlusconi

Parziale riassetto di poteri all’interno di Fininvest sull’asse Marina Berlusconi (presidente)-Danilo Pellegrino (amministratore delegato) in attesa della definizione dell’iter ereditario

Mediolanum Corte Ue
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Parziale riassetto di poteri all’interno di Fininvest sull’asse Marina Berlusconi (presidente)-Danilo Pellegrino (amministratore delegato) in attesa della definizione dell’iter ereditario. Secondo quanto riporta Il Corriere della Sera, sono previste più deleghe esclusive alla numero uno, ma un raddoppio della carica per l’AD, che diventa anche direttore generale a conferma della fiducia riposta dalla famiglia nel manager.

Nel dettaglio, sono stati attribuiti poteri esclusivi alla presidente su alcune materie (operazioni bancarie, girofondi, nomina direttori) che fino a quel momento erano delegate anche a Pellegrino. È una piccola scossa alla governance, la prima dalla scomparsa di Silvio Berlusconi il 12 giugno, che si inserisce in un percorso destinato a traghettare la Fininvest nella sua nuova fase.

Il governo della holding potrebbe ulteriormente evolvere dopo alcuni passaggi formali attesi nei prossimi giorni. Il primo, sarà l’accettazione dell’eredità. L’orientamento sarebbe quello di procedere senza beneficio di inventario, in modo da rendere tutta la procedura più semplice, a conferma della compattezza tra i cinque fratelli. L’accettazione dell’eredità sarà cruciale per far partire la macchina della successione e mettere fine alla fase transitoria.

La maggioranza di Fininvest (53%) passerà a Marina e Pier Silvio. Potrebbero essere apportate piccole modifiche agli statuti di Fininvest e Dolcedrago per dare un peso adeguato a Luigi, Barbara ed Eleonora (47% di Fininvest) sulle scelte strategiche. Per quanto riguarda le deleghe operative, anche quest’anno molte sono attribuite sia al presidente che all’AD con tetti di spesa che vanno, a seconda del tipo di operazione, da 20 a 300 milioni. Ma non tutte. Cosa è cambiato?

A Marina Berlusconi spettano anche i poteri, «da esercitarsi senza limite d’importo» di «compiere tutte le operazioni bancarie attive», «aprire ed estinguere conti correnti bancari e postali, depositi titoli (…)», «disporre girofondi e trasferimenti di strumenti finanziari esclusivamente tra i conti intestati della società», «nominare e revocare direttori». Poteri che fino al 28 giugno erano condivisi con Pellegrino.

Anche nelle aree di competenza c’è stato un parziale rimescolamento. Confermate quelle della presidente alla quale «risponde l’area della Comunicazione e compete la responsabilità relativa alle Risorse Umane Strategiche e alle Relazioni Istituzionali». Confermate anche all’AD Pellegrino la «Finanza, Corporate Finance e Business Development, Internal Audit, Affari Societari e Partecipazioni, Affari Legali» mentre non compaiono più «Amministrazione Pianificazione e Controllo, Fiscale, Personale Organizzazione e Servizi» che però, secondo fonti del gruppo, sono funzioni che oggi riportano a lui come direttore generale.