Nella giornata di oggi si solleverà il sipario sull’edizione 2023/24 della Champions League, l’ultima con l’attuale formula. Come sempre, il sorteggio per i gironi della massima competizione per club a livello europeo precede quello di Europa e Conference League. Da quest’ultima è stata esclusa la Juventus come conseguenza delle violazioni del settlement agreement sottoscritto con la UEFA, legate alle indagini portate avanti in Italia sul club bianconero.
A tale riguardo ha parlato il presidente della UEFA Aleksander Ceferin, che ha così commentato al quotidiano francese L’Equipe: «Mi sembra logico che un club che non ha rispettato le regole venga escluso dalle competizioni europee. Comunque è stata una decisione di un organismo indipendente come è l’Organo di Controllo Finanziario dei Club. Escluderli qualora fossero tornati in Champions? Non si può punire una società tra 10 anni se ha fatto qualcosa di sbagliato adesso. Non si può decidere di escludere la Juve nel 2028 o quando si qualificherà alla prossima Champions League. Per qualsiasi club europeo una sanzione come quella subita dai bianconeri è importante e causa una perdita economica compresa tra i 40 e i 50 milioni di euro. Non è una cosa da poco. Soprattutto se sei un club in gravi difficoltà finanziarie».
Ceferin ha anche parlato dell’efficacia del Fair Play Finanziario e sul suo reale interesse nell’applicarlo: «Con le nuove modifiche e gli accorgimenti apportati ora è un sistema che funziona meglio rispetto a prima. Oltre alla Juventus, avevamo escluso anche il Manchester City, ma il TAS ha rigettato la nostra richiesta. Ma l’obiettivo del Fair Play Finanziario non è quello di punire i club con l’esclusione, ma quello di aiutarli ad avere una sostenibilità economica sana che favorisca la competizione».
Proprio a riguardo della competizione ecco che torna in auge il discorso Superlega, ancora non abbandonato ufficialmente e con Real Madrid e Barcellona che continuano a lavorare per farlo nascere. Qui il commento di Ceferin è piuttosto netto: «Si presta troppa attenzione a questi cosiddetti progetti relativi alla Superlega. C’è un ricorso che deve essere giudicato dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea. Ma mi sembra strano che questi stessi club vogliano giocare le competizioni UEFA, le stesse che dicono di non gradire. Francamente i progetti di cui si parla non meritano tanti commenti. Nessuno vuole la Superlega. Neanche all’interno dei club di cui si parla, a parte i principali dirigenti. Real e Barça sospesi per questo? È troppo presto per dirlo».