«Siamo molto contenti che anche l’Atalanta abbia deciso il progetto delle secondo squadre. Riteniamo come Juventus che le seconde squadre siano fondamentali per la crescita dei giovani e per colmare quel gap che c’è fra settore giovanile e prima squadra. Con l’ingresso dell’Atalanta si crea una credibilità maggiore e ora non siamo più soli. Si può creare anche una collaborazione per migliorare insieme un progetto che riteniamo molto importante».
Lo ha detto Gianluca Pessotto, Football Teams Staff Coordination manager della Juventus, intervenuto a margine della presentazione della partnership tra la Lega Pro e NOW, parlando anche del progetto seconde squadre che vede i bianconeri protagonisti in Serie C.
«Speriamo che nelle prossime annate ci siano altri club che seguano il nostro esempio e quello dell’Atalanta. All’inizio c’erano diverse adesioni, ma alla fine siamo rimasti gli unici. Certamente è qualcosa che dà visibilità ai giovani grazie al lavoro che sta facendo la Lega Pro. Come società abbiamo raggiunto risultati importanti, e non parlo solamente di quelli sportivi. Abbiamo visto ragazzi crescere dal punto di vista caratteriale. L’ambizione rimane quella di fare il meglio possibile cercando di vincere tutte le partite», ha aggiunto Pessotto.
«Ovviamente questa stagione rappresenta una novità per tutti, visto che abbiamo chiuso un ciclo, fatto dai calciatori nati dal 2000 al 2002. Ora ci sono i 2003 e i 2004 con qualche 2005 e alcuni fuori quota. Saremo impegnati in un girone difficile, ma puntiamo a fare bene e a far crescere i nostri giovani. L’orgoglio che c’è vedendo alcuni dei nostri ragazzi presenti nella rosa della prima squadra è altissimo. Senza dimenticare che alcuni sono alla Juve da quando erano piccoli e altri invece sono presenti nelle rose di Serie A», ha spiegato Pessotto.
«Essere stati da soli all’inizio ci ha fatto prendere qualche mazzata, ma siamo sempre stati convinti della bontà del progetto, visti anche i risultati all’estero. Ora siamo contenti che l’Atalanta abbia deciso di istituire una seconda squadra e speriamo che altri seguano l’esempio. Le seconde squadre sono molto importanti per la crescita di quei ragazzi che magari hanno bisogno di più tempo e permette alle società di non disperdere i propri giovani nel salto dalle giovanili alla prima squadra», ha concluso.