John Elkann lascia la presidenza della Giovanni Agnelli BV

Elkann ha lasciato il posto di presidente della holding olandese che controlla il 52% di Exor (e quasi il 90% dei diritti di voto) a un soggetto estraneo alla famiglia: Jeroen Preller, avvocato olandese.

Drone Rai Elkann
John Elkann (Foto:Samantha Zucchi Insidefoto)

Attraverso la partecipazione in Exor, John Elkann ha diritto a un posto in ogni società nella quale la società di investimento controllata dalla famiglia Agnelli prende una partecipazione rilevante. Da ultimo lo ha fatto con Philips, dove ha investito 2,6 miliardi conquistando una poltrona da consigliere di amministrazione. Tuttavia, in casa propria Elkann non ha più quel posto che ha occupato per anni: la presidenza della Giovanni Agnelli Bv, la cassaforte che riunisce tutti i rami famigliari dei discendenti del senatore Giovanni Agnelli, il fondatore della Fiat.

Come riportato da MF-Milano Finanza, Elkann ha lasciato il posto di presidente della holding olandese che controlla il 52% di Exor (e quasi il 90% dei diritti di voto) a un soggetto estraneo alla famiglia: Jeroen Preller, avvocato olandese, partner dello studio legale NautaDutilh, che assiste la galassia Agnelli in molte operazioni, in particolare da quando Exor è traslocata ad Amsterdam da Torino.

Il passaggio di consegne deve essere recente, dato che a metà maggio Elkann era ancora in sella. A fine agosto invece, dalle carte ufficiali dell’accordo con Philips, John Elkann risulta aver lasciato gli incarichi nella holding di famiglia. L’uscita del numero uno del gruppo si accompagna a un più generale rimescolamento dentro la compagine amministrativa della società. Su otto consiglieri due sono tecnici e sei sono invece esponenti dei vari rami famigliari.

Tra questi c’è l’unico che ancora porta il cognome Agnelli, cioè Andrea, il quale a gennaio annunciato l’addio ai board di Exor e di Stellantis in seguito all’inchiesta sulla Juventus, di cui era presidente. Nessun parente prossimo di John siede invece nel board. Tra i consiglieri “di famiglia” vengono confermati Benedetto Della Chiesa e Luca Ferrero de Gubernatis Ventimiglia e fanno il loro esordio nella cassaforte Alexandre von Fürstenberg e Filippo Scognamiglio (managing director di Bcg-Boston Consulting Group). Sono invece usciti dal board il general counsel di Exor Florence Hinnen e, tra i famigliari, Alessandro Nasi e Tiberio Brandolini D’Adda, oltre allo stesso Elkann.

Oltre alla quota di maggioranza nella holding, Elkann continua in ogni caso a tirare le fila attraverso il suo ruolo di amministratore delegato di Exor, che è la vera macchina degli investimenti e quella che produce i dividendi da far risalire attraverso la Giovanni Agnelli Bv a tutti i parenti. Ogni anno Exor stacca circa 100 milioni di euro di cedole, che per il 52% arrivano alla holding e poi via via vengono distribuiti.