La lezione di Simeone: «I calciatori imparino a soffrire invece di lamentarsi»

Il tecnico dell’Atletico Madrid, con cui si appresta a vivere la sua tredicesima stagione da allenatore, spiega come il club si relazione con i giocatori presenti nello spogliatoio Colchoneros.

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Diego Simeone (Foto: Gonzalo Arroyo Moreno/Getty Images)

«Una partita da titolare e i calciatori di oggi si sentono dei re». Parole e musica di Diego Simeone. Il “Cholo”, che si appresta ad affrontare la tredicesima stagione come allenatore dell’Atletico Madrid, ha rilasciato un lunghissima intervista al quotidiano spagnolo Marca, dove un passaggio il tecnico lo dedica alla gestione dello spogliatoio dopo tutti questi anni nella stessa squadra.

«Gestire uno spogliatoio è più una questione di emotività – dichiara Simeone -. I calciatori vanno in panchina dopo alcune partite da titolare e chiedono la cessione. Vogliono mettersi a decidere al posto dell’allenatore e poi si lamentano “il mister non mi mette in campo e non mi parla”. Non si può parlare tutti i giorni, neanche con tuo figlio! Lo correggi, gli dai una linea da seguire per quanto riguarda il lavoro, ma poi devi lasciarlo crescere. Che i calciatori imparino a lavorare, a guadagnarsi il posto, che soffrano che da lì si divertano, così capiranno cosa è l’Atletico».

«Questo in breve – conclude Simeone – è il modo che ha l’Atletico Madrid di gestire i rapporti con i calciatori. Da questo i giocatori che verrano qui capiranno cosa è l’Atletico e il motivo per cui in questi anni è rimasto ai vertici facendo molto bene. I risultati e le vittorie non hanno cambiato il modo del club di relazionarsi con i calciatori, sia quelli appena arrivati che quelli che si trovavano già qui».