Marotta: «Serie A di nuovo al top ma resta gap su ricavi e stadi»

Le parole dell’ad dell’Inter: «La scorsa stagione che ha visto il calcio italiano tornare protagonista e riacquisire credibilità».

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Giuseppe Marotta (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

I giocatori dell’Inter inizieranno ad allenarsi nella giornata di giovedì in vista della prossima stagione, ma in casa nerazzurra è oggi il primo vero giorno dell’annata 2023/24. Infatti nella sala stampa del Suning Training Center si sono presentati il tecnico Simone Inzaghi e l’amministratore delegato Giuseppe Marotta.

L’ad nerazzurro ha voluto partire dalla stagione scorsa, conclusasi con la finale di Champions League persa ma con due trofei come Coppa Italia e Supercoppa Italiana, per po concentrarsi sulle prossime settimana che daranno l’inizio ufficiale della stagione: «È passato solamente un mese dal termine della scorsa stagione che ha visto il calcio italiano tornare protagonista con tre finaliste e cinque semifinaliste. Il calcio italiano è tornato agli albori degli anni ’90, in una posizione di grande credibilità».

Sulla differenza con i campionati più importanti e su i diritti tv con le trattative private in cui l’Inter è direttamente coinvolta come una delle rappresentanti per i club con i broadcaster: «Il gap dei ricavi da diritti tv continua a crescere. È in atto una negoziazione tra la commissione della Lega e i broadcaster. Al momento non c’è un accordo e speriamo sia segno di ottimismo, perché le difficoltà dipendono dalla più grande risorse dei club, i diritti tv. Poi ci sono altre difficoltà legate ai problemi burocratici sugli stadi e noi ne siamo un esempio. Poi c’è una grande carenza sulle strutture dei settori giovanili che è un aspetto molto lacunoso e che deve però assolutamente crescere»

Sulle spese affrontate dai club dell’Arabia Saudita: «I capitali sauditi sono arrivati in Europa e hanno iniziato ad acquistare i giocatori e questo può indebolire il calcio italiano ma ci dà possibilità di incassare e questo può essere utile per allestire le nostre squadre. Ci auguriamo che il sistema federale e il nostro ministro Abodi, che è molto sensibile e vicino al calcio, possa accompagnarci ancora con più forza nell’attuare un processo di riforma che può portare benefici al calcio italiano».

Sulla finale di Istanbul: «È stato certamente l’apice della scorsa stagione, senza dimenticare la vittoria di due importanti trofei. Il merito di questi traguardi va senza dubbio al nostro allenatore, Inzaghi, che si è confrontato anche con più di una critica aspra, ma che è riuscito a portare la squadra dove non arrivava da anni. Questo ci ha lusingato e creato motivo di grande orgoglio. Il percorso in campionato è stato condizionato dalla sosta forzata del Mondiale del Qatar e ci ha trovato in difficoltà, ma siamo riusciti comunque a centrare una meritata qualificazione alla Champions League. È un traguardo che ci dà grande orgoglio perché sono anni che continuiamo a essere presenti nella competizione europea più presente. Il fatto di essere anche vicecampioni di Europa ci deve portare comunque a far sì che l’anno che inizia debba essere motivo di ulteriore stimolo per fare bene».

Sul mercato che ha visto la partenza di Brozovic e l’arrivo di Frattesi: «Il nostro bravissimo direttore sportivo Piero Ausilio sta lavorando egregiamente, in sintonia con il mister e nel rispetto delle linee guida che le proprietà sta indicandoci. In questi anni abbiamo dimostrato che anche senza fare grandissimi investimenti siamo riusciti ad allestire squadre importanti con l’allenatore che ha valorizzato il parco giocatori. Mancano 40 giorni all’inizio del campionato, c’è tanto da lavorare e da fare, state certi che cercheremo di fare una squadra competitiva, cercando di dare un modello diverso rispetto al recente. Gli acquisti fatti dimostrano la volontà di voler ringiovanire la squadra e dare un contributo alla Nazionale. Accanto ai presenti nella rosa che sono comunque già stati convocati, abbiamo acquisito uno dei talenti che la Serie A ha messo in mostro come Frattesi, che darà ulteriore contributo alla Nazionale, affinché possa riacquistare quella posizione che merita. L’Inter sarà competitiva, lo sarà perché lo vogliamo, il fatto che siamo qui oggi, con  tutta la dirigenza presente, dimostra che accanto a una squadra che va in campo ce n’è un’altra fondamentale dietro le quinte».

Le ultime parole di Marotta sono per la proprietà: «Un ringraziamento va anche alla proprietà, la famiglia Zhang che non ci ha fatto mai mancare le risorse per far sì che il nostro lavoro potesse avere una sua finalizzazione degna della storia dell’Inter. Ringrazio anche la parte corporate rappresentata da Alessandro Antonello».