Giraudo contro la radiazione post Calciopoli: «Il Tar interpelli la Corte di Giustizia Europea»

L’ex amministratore delegato della Juventus, in carica dal 1994 al 2006, è stato radiato in seguito allo scandalo che travolse il calcio italiano insieme all’altro ex bianconero Luciano Moggi.

Giraudo TAR giustizia sportiva
Antonio Giraudo nel 2006 (Photo PACO SERINELLI/AFP via Getty Images)

Mentre Andrea Agnelli è impegnato fra Tribunale Federale e Tar, c’è un altro ex dirigente della Juventus come Antonio Giraudo che sta combattendo per vedersi annullare la radiazione comminata, a lui e a Luciano Moggi, in seguito a Calciopoli.

Sembra aprirsi uno spiraglio per l’ex amministratore delegato bianconero dal 1994 al 2006 che è rappresentato dalla Corte di Giustizia Europea, chiamata in causa dagli avvocati di Giraudo, Jean-Louis Dupont e Amedeo Rosboch, per «per vedere accertata la responsabilità dello Stato italiano per i gravissimi danni e pregiudizi subiti».

Tutto ruota intorno al fatto che, per come è concepito la giustizia sportiva, il Tar non può pronunciarsi in merito a una sentenza di radiazione né per riformarla né per annullarla e questo, secondo la difesa, è in grave contrasto ai principi del diritto europeo.

I legali di Giraudo fanno notare, inoltre, che le legge, la 280/2003 del 17 ottobre 2003, «nonostante il palese contrasto con i principi del diritto europeo, rimane tutt’ora vigente nel nostro ordinamento, conferisce un monopolio disciplinare alle federazioni sportive e impedisce al Tar di annullare o riformare le decisioni delle federazioni, violando così il principio generale di diritto UE della ‘tutela giurisdizionale effettiva’».

E secondo queste motivazioni che gli avvocati hanno chiesto, “in via pregiudiziale” che il Tar rimetta la questione di incompatibilità della legge alla Corte di Giustizia Europea. I giudici amministrativi di Roma «hanno deciso di trattare, in una prossima udienza che sarà fissata a a breve – informano gli avvocati Dupont e Rosboch – tale rilevante questione trasversale anche ad altri recenti e noti casi sottoposti alla sua giurisdizione».