Come ogni anno il Boston Consulting Group ha stilato il suo rapporto annuale sulla ricchezza globale. E al contrario della credenza popolare, quella che identifica i ricchi come persone che non piangono mai, il valore della ricchezza finanziaria globale nel 2022 si è contratto del 4%, cosa che non capitava da 15 anni, attestandosi così a 255 mila miliardi di dollari.
È diminuito di circa 4.000 unità, invece, il gruppo degli “Ultra-High Net Worth”, quello che identifica le persone con patrimoni superiori ai 100 milioni di dollari. Si è passati da 66 mila a 62 mila negli ultimi 12 mesi. Gli italiani presenti sono 2.000.
Il motivo di questi risultati negativi, secondo lo studio, è da ricercare nel contesto di incertezza geopolitica provocato dall’aggressione russa all’Ucraina, cui sono seguiti l’aumento dell’inflazione e dei tassi d’interesse e le scarse performance dei mercati azionari. La situazione, però, si sta invertendo tanto che, già quest’anno, la ricchezza finanziaria globale dovrebbe aumentare del 5%, arrivando a totalizzare 267 mila miliardi di dollari.
Comunque, come spesso accade, il mondo finanziario di élite vive sempre in una fase di sali-scendi, cosa che sembra escludere la Svizzera, dove i capitali esteri non mancano mai e anzi crescono con il passare degli anni, nonostante crisi recenti come quella dell’istituto bancario Credit Suisse. Come riporta l’edizione odierna del La Repubblica Affari & Finanza, anche lo scorso anno la piazza finanziaria ha registrato una crescita dello 0,9%, grazie soprattutto all’afflusso di capitali dall’estero, provenienti in buona parte dai Paesi emergenti, che è aumentato del 4,1%.
Della gestione di capitali esteri, la Svizzera rimane il leader mondiale, davanti ad Hong Kong e Singapore, con la crescita dell’ex-colonia britannica frenata dalla reputazione problematica della Cina. Nel frattempo le banche elvetiche continuano a gestire 2.400 miliardi di dollari, depositati da clienti d’oltre-confine. Il quasi crollo di Credit Suisse, salvata con l’intervento del governo da 109 miliardi di franchi dello scorso 19 marzo e in seguito inglobata da Ubs, ha dato il via allo spostamento di capitali esteri in altri istituti di credito svizzeri e non fuori dal paese elvetico.
Detto della Svizzera, seguita da Hong Kong e Singapore, ecco la graduatoria delle 10 piazze finanziarie che custodiscono i maggiori patrimoni di provenienza estera:
- Svizzera: 2,4 trilioni di euro;
- Hong Kong: 2,2 trilioni;
- Singapore: 1,5 trilioni;
- Stati Uniti: 1,1 trilioni;
- Regno Unito continentale: 0,9 trilioni;
- Isole del Canale e di Man: 0,6 trilioni;
- Emirati Arabi Uniti: 0,5 trilioni;
- Lussemburgo: 0,5 trilioni;
- Isole Cayman: 0,4 trilioni;
- Bahamas: 0,4 trilioni