Il nuovo Mondiale per Club e il nodo dei calciatori in scadenza

Non solo i criteri per l’accesso alla manifestazione. Il nuovo torneo FIFA dovrà fare i conti anche con un’altra problematica: i contratti in scadenza al 30 giugno.

Mondiale per Club giocatori in scadenza
(Foto: Michael Steele/Getty Images)

La FIFA ha svelato nei mesi scorsi diverse novità che caratterizzeranno il nuovo Mondiale per Club. Si tratta di un rivoluzionario torneo a 32 squadre, che si disputerà a partire dal 2025 e si svolgerà con cadenza quadriennale. Una manifestazione che andrà inevitabilmente a occupare uno slot importante all’interno del calendario internazionale, a cavallo tra le prime due stagioni toccate dalla riforma della Champions League.

Dalle prime indicazioni FIFA, saranno 12 i club europei coinvolti nella manifestazione. Di questi, quattro saranno i vincitori delle quattro edizioni precedenti della UEFA Champions League, mentre gli altri emergeranno da un ranking (con il limite di massimo due club per Federazione in totale, a meno che più club dello stesso Paese non vincano la Champions) che dovrebbe tenere conto dei risultati ottenuti solamente nella massima competizione europea per club, anche se non c’è ancora alcuna ufficialità.

La FIFA dovrà tuttavia risolvere un problema non da poco in vista della nuova competizione: quello dei calciatori in scadenza di contratto. Il nuovo Mondiale per Club si disputerà infatti a cavallo tra la fine della stagione 2024/25 e l’inizio della stagione 2025/26. Questo perché tra la finestra dedicata alle Nazionali, un periodo di ambientamento (legato ad esempio al fuso orario, dato che il Mondiale si giocherà negli USA) e il tempo minimo richiesto per un torneo di questo tipo (23 giorni), ad ora non sembra esserci il tempo materiale per concludere la competizione entro il 30 giugno.

Concludendo la manifestazione oltre questa data, si porrà inevitabilmente il tema dei calciatori con il contratto in scadenza. Atleti che potrebbero avere firmato con una nuova squadra e con un accordo in partenza il 1° luglio, proprio durante il torneo. Se così fosse, sarà necessario trovare una deroga per le situazioni di questo tipo, per scongiurare eventuali problematiche legate soprattutto a potenziali infortuni.

 

Una situazione simile si verificò – per esempio – durante la stagione 2019/20, quando le partite terminarono oltre il 30 giugno a causa dell’interruzione per l’emergenza Coronavirus. In quel caso, la FIGC in Italia stilò un apposito protocollo che recitava che per «i calciatori titolari di contratti in scadenza al 30 giugno 2020 con la società per la quale sono tesserati a titolo definitivo alla data di pubblicazione del presente documento, l’estensione al 31 agosto 2020 del tesseramento e del contratto economico, da riproporzionarsi secondo i parametri economici del contratto al 30 giugno 2020, tenendo in ogni caso conto della attività effettivamente prestata e da prestarsi in squadra fino al termine della stagione, è in ogni caso subordinata alla sottoscrizione di apposito modulo federale fra le parti».