Roma, le plusvalenze aiutano ma non bastano: multa dall’UEFA

Le plusvalenze realizzate dalle cessioni della Roma al 30 giungo 2023 hanno solo sfiorato la soglia imposta dal settlement agreement.

RomaSequestro calciatore Roma Primavera
(Foto: Paolo Bruno/Getty Images)

Le plusvalenze realizzate dalle cessioni della Roma al 30 giungo 2023 hanno solo sfiorato la soglia imposta dal settlement agreement, stipulato con la UEFA un anno fa, per evitare di incappare in una multa, ma il club giallorosso è comunque soddisfatto per il risultato raggiunto grazie al lavoro di Tiago Pinto.

L’obiettivo della società, infatti, sapendo quanto fosse alta la soglia per evitare interamente la sanzione e decidendo a monte di non vendere i titolari, era quello, attraverso le cessioni di calciatori non di prima fascia, di arrivare al punto da pagare una multa ma in forma ridotta ed evitare sanzioni di natura sportiva come poteva essere la limitazione della rosa nella prossima Europa League.

Un traguardo che la Roma ritiene di aver raggiunto con le cessioni di Tahirovic, Kluivert, Volpato, Missori e Carles Perez, rimanendo in linea con il Financial Fair Play per il quale si dice serena. Il club giallorosso, così facendo, di fatto ha “accettato” di pagare una multa ridotta non indebolendo la rosa cedendo i titolari.

Ricordiamo che la Roma è tra le società che a settembre dello scorso anno avevano raggiunto un accordo con la UEFA. L’intesa – nel caso del club giallorosso – prevedeva una multa da 5 milioni di euro e un accordo quadriennale con la Federcalcio continentale per quanto riguarda il Settlemente Agreement, a copertura delle stagioni dal 2022/23 al 2026/27.