Non ci sarebbero conflitti né tensioni ad accompagnare l’attesa della famiglia Berlusconi per l’apertura del testamento del fondatore di Fininvest e Forza Italia. Secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera, dovrebbe prevalere la linea della continuità per la holding di famiglia. E anche della riconoscenza e dell’affetto per Marta Fascina alla quale l’ex premier potrebbe aver riservato l’usufrutto di una parte della villa di Arcore oltre che un’ingente somma di denaro.
Per quanto riguarda il futuro delle aziende, Berlusconi — stando ad alcune ricostruzioni — avrebbe disegnato l’assetto del gruppo in modo tale che Marina e Pier Silvio possano mantenere la gestione di Mondadori e Mfe-Mediaset oltre che una “presa” operativa sulla capogruppo Fininvest. Per gli altri tre figli, Barbara, Luigi ed Eleonora, sarebbe riconfermato il ruolo di azionisti attivi, anche nelle scelte strategiche di competenza del consiglio di amministrazione.
La continuità si innesterebbe in una Fininvest che come struttura azionaria cambia radicalmente perché non ci sarà più un azionista con la maggioranza assoluta (61%). Con la quota legittima dell’eredità i tre figli più giovani potranno arrivare al 46% circa mentre Marina e Pier Silvio al 32% complessivo. In gioco il 20% circa che era la dote (un terzo del patrimonio) a disposizione di Silvio.
Lo era perché nel testamento c’è scritto, presumibilmente, come sarà collocata. Quota che potrebbe stravolgere gli equilibri, ma anche dettare la linea della continuità permettendo a Marina e Pier Silvio di avvicinarsi alla quota degli altri tre fratelli in modo da realizzare un maggior equilibrio senza maggioranze assolute. Resterebbe fuori una quota di garanzia che potrebbe essere stata assegnata a fiduciari o trust.
Barbara, Luigi ed Eleonora a quel punto potrebbero ricevere come “compensazione” altri beni dal patrimonio del padre che secondo un calcolo approssimativo raggiunge almeno i 4 miliardi. Nel frattempo, il 29 giugno i cinque fratelli si troveranno tutti insieme a votare l’ultimo bilancio Fininvest dell’era Silvio Berlusconi. Poi si aprirà il capitolo testamento.